Bloooog!
|
Il suo nome è Joshua Zirkzee. Così all’improvviso, ma nemmeno troppo. Nessun gol, ma due assist che valgono altrettanto e sono addirittura più pesanti, spettacolari, sfrontati, direi quasi sfacciati. Non ci fossero stati quei gesti da campione non ci sarebbero stati nemmeno quei gol. Un pallone rimesso in gioco di tacco sulla linea di fondo per il pareggio, e poi il lancio perfetto per andare a colpire e mandare a fondo l’Inter a San Siro.
Fenomeno forse è troppo, di certo Joshua Zirkzee, 22 anni, attaccante olandese che ha già fatto un bel giro all’interno del calcio italiano e non, scuola Bayern Monaco, è atterrato un anno fa come un ufo al Bologna, e adesso, dopo la partenza di Arnautovic, si trova già con l’etichetta di superstar appiccicata addosso. Mentre tutti noi siamo qui a chiederci chi sia e soprattutto dove possa arrivare.
Ricciolone un po’ alla Valderrama, gran tocco di piede, veloce, guizzante, molto atletico e una grande simpatia naturale, Zirkzee è sostanzialmente alla base del boom del Bologna di Thiago Motta. Che nel breve giro di quattro giorni ha prima mortificato la Roma causando non pochi problemi a Mourinho – “voglio restare!”, “beh, insomma, vediamo…” – e adesso addirittura eliminato l’Inter dalla Coppa Italia.
Quell’Inter cui non facciamo altro che rivolgere odi e peana per la strapotenza della sua formazione. Epperò contro il Bologna il divino Lautaro Martinez, schierato fin dall’inizio da Inzaghi che ancora ricordava bene la sadica scartavetrata della critica dopo averlo risparmiato in Champions League, ha sbagliato un rigore e si è pure fatto male preoccupando non poco l’allenatore e lui stesso che, disperato, si è messo le mani in faccia quando è tornato in panchina. Mamma mia, che succede?
La serata interista della Coppa Italia buttata al vento ha avuto risvolti amari e ha fatto perfettamente scopa con la precedente serata di sicuro più pulp dell’eliminazione del Napoli. Per carità c’è una bella differenza, ma intanto in Coppa Italia vanno avanti le seconde linee del Frosinone e del Bologna, mentre le big fanno ben triste figura. Così imparano a stendere tappetti rossi alle grandi squadre in Coppa Italia.
Il Bologna ha ribaltato San Siro, e l’ex Thiago Motta, allenatore emergentissimo, osannatissimo e ricercatissimo, è già sugli scudi e oggetto di lusinghe e avances da parte di club anche più ricchi e importanti. Lui, ovviamente, fa il modesto, ma dentro gode un sacco e sogna la rapida scalata delle panchine che veramente contano.
Per quanto riguarda Zirkzee, ai capelli alla Valderrama, bisogna aggiungere i paragoni più svariati e fantasiosi, che vanno da Amaurì a Ibrahimovic addirittura. L’unica certezza che abbiamo è che fino a poco tempo fa era un giocatore come tanti, oggi è uno che vale tantissimo e quegli otto milioni con cui fu pagato il suo cartellino chissà già quante volte si sono moltiplicati. Sedici? Trentadue? Sessantaquattro? C’è già chi sentenzia sicuro: “Oh, questo finisce al Real Madrid!”. Poi dice che i calciatori si montano subito la testa…
di Fabrizio Bocca, da Il Bar Sport di Fabrizio Bocca-Bloooog!