Storie dall’inferno, dalla bollente estate australiana. Il diavolo vero, Novak Djokovic, soffre il diavoletto di casa, Alex De Minaur: sicuramente handicappato dal problema al polso destro, chiede spesso aiuto al fisioterapista che, però, nella United Cup, non può intervenire come sul Tour. Si vede che re Nole I di Serbia non è lui: frenato (“Ha avuto un peso particolarmente su servizio e dritto”), sbaglia troppo (31 errori), risponde troppo poco (nessuna palla break conquistata), aspetta troppo i cali del furetto locale mentre gli indigeni che gli hanno visto vincere 10 Australian Open e le ultime 43 partite di fila sul cemento gommoso aussie sono pietrificati dalla tensione e dalla paura di una terribile delusione. Incluso il 2 volte campione dello Slam di casa, John Alexander, che attacca alla tv: Djokovic ha sempre utilizzato i medical timeout in modo strategico, è un punto interrogativo sulla sua carriera.
Dopo aver perso il primo set si è fatto massaggiare il polso per 5 minuti, rompendo la concentrazione dell’avversario e facendogli entrare dei pensieri. Poi magari vince i 5 games di fila e stravince 6-1 al terzo”. Stavolta no, per la prima volta in Australia dai quarti di Melbourne 2018 contro Hyeon Chung, il campione di gomma si arrende alla giornata di grazia al servizio (33 punti su 34 con la prima) di de Minaur. Che non toglie mai il piede dall’acceleratore, trema, sul 6-4 5-4 4-0, quando infila anche il doppio fallo, ma poi chiude il game col servizio e batte il suo primo numero 1 del mondo, prendendosi la rivincita dopo gli appena 5 games raggranellati 12 mesi fa nel primo Slam dell’anno a Melbourne Park. “Non poteva andarmi peggio”.
ATTENTI AL LUPO
Alexander non solo minimizza il problema di Nole, si fa portavoce di quanti proprio non gli credono: “Arriverà agli Australian Open come l’anno scorso, sotto l’ombra degli infortuni, forse è quello di cui ha bisogno psicologicamente per fare del suo meglio”. Nole ondeggia, tenendo aperto il giallo come spesso gli è successo in passato. Minimizza dopo i primi problemi contro Lehecka: “Posso gestirlo, ho già gestito tante situazioni così”. Durante il match con De Minaur perde la calma con l’arbitro: “Di cosa stai parlando, è l’infortunio che hai curato ieri? Quindi la logica è che se continua a peggiorare il giorno dopo non lo tratterai perché si è già ripresentato ieri? Ho detto prima della partita che è migliorato e quando ho iniziato a giocare e più gioco, è peggiorato. Questo è quello che ti ho detto”. Poi, a freddo, a 11 giorni dalla prima prova Slam 2024 del 14 gennaio, il 24 volte campione Majors dichiara: “Non ero al mio livello, ci sono giorni che non ti senti al meglio. Succede. E l’avversario ha giocato davvero bene. Penso di avere ancora abbastanza tempo per Melbourne che è quello che conta di più. Sapevo che nella prima settimana di stagione non sarei stato al 100% fisicamente, emotivamente e mentalmente, e anche come gioco, né, sinceramente, l’avrei voluto. Perdere una partita non è mai bello, ma questo pensiero non sterà con me a lungo. Fa tutto parte della preparazione per gli Australian Open, è lì che voglio esibirmi al meglio. Con la squadra lavoreremo per mettere il mio fisico nelle condizioni migliori per performare a livello alto, si spera, per tutto il torneo. E’ già successo prima di Melbourne 2021 e 2023”. Con tanto di attacco dell’amico Nick Kyrgios alle palle: “A cambiarle ogni settimana hanno colpito (sic) anche il polso di Novak, l’ATP deve fare qualcosa per questo problema, i giocatori ne soffrono continuamente”. Almeno per una volta ha ragione.
Vincenzo Martucci