Il profeta del tennis italiano, Jannik Sinner, torna in campo domani a Melbourne per il secondo turno degli Australian Open, sulla carta, più agevole del primo, contro un altro olandese, Jesper de Jong, 23enne 161 del mondo, promosso dalle qualificazioni. Intanto, in scia, insieme al 22enne Matteo Arnaldi (che affronterà De Minaur), trascina oltre il primo ostacolo dello Slam d’apertura 2024 due 21enni, Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli. Avvalorando il record italico in classifica ATP, coi primi 3 e anche 4 dei top 100 più giovani al mondo.
ESEMPIO
Lavoro & progresso sono il simbolo del tennis moderno sempre più legato a fisico e testa, sempre più aiutato da tecnologia, metodologia di allenamento, video analisi, dieta. Sinner docet. Anche nella caldissima estate australiana. Sia per un talento tennistico eccelso ma indietro di tattica e intensità come Musetti (oggi 28 del ranking), sia per uno che, fondando su motivazioni e grinta, sta scalando lo scetticismo dei più (da numero 100) sulla propria tecnica, come Cobolli. Così dicono le maratone contro i gran battitori Bonzi e Jarry, il toscanaccio Doc coi soliti cali, soprattutto quello drammatico calo dopo il terzo set, prima del 7-6 7-6 4-6 6-2 e il romano acquisito da Firenze con la miracolosa rimonta dal 3-5 del quinto set per poi finire fra lacrime e abbracci dagli euforici figli degli immigrati italiani dopo il 6-4 3-6 6-3 2-6 7-5. Con la prima vittoria Slam e contro un top 20, partendo dalle qualificazioni dopo essere rimasto fuori dal tabellone per un posto solo.
PROMESSE
Per il secondo esame di francese, contro il genietto Van Assche, “Muso” è tutto un sorriso: “Ora mi sento bene, credo di aver fatto vedere il lavoro svolto in preparazione, nel 2024 spero di portare un Lorenzo più maturo, da papà, mi sto preparando al meglio per trovare una maggiore maturità anche nel tennis non solamente fuori campo. Spero di sfruttare questi 3 mesi senza punti da difendere in classifica”. Lorenzo era andato in crisi per il primo amore finto male, ora ringrazia il vero amore: “Veronica è la prima supporter, mi ha fatto ritrovare la motivazione che avevo un po’ perso col focus della mia vita, pensando un po’ troppo all’extra-tennis. Ora ho trovato equilibrio e strada giusta, sono passato da ragazzo a uomo”.
SORPRESE
Musetti (che accanto a coach Tartarini schiera il super-coach Barazzutti) è già rodato anche negli Slam, Cobolli (che s’allena da sempre con papà, l’ex pro Stefano) dice: “Per me si trattava del primo vero 3 su 5, i tre set a zero con Alcaraz a Parigi non li conto. Era la prima volta che mi confrontavo con questo formato e sono molto contento di come ho affrontato le difficoltà, e sono state tante. Sinceramente pensavo di averla persa, ma sul cambio campo del 5-4 ho guardato il mio team, ho visto che ancora ci credeva e mi incitava, e ho cambiato idea, ho provato a dare tutto… Hanno avuto ragione loro”. Al di là del focoso tifo per il cileno: “Chi mi conosce bene sa che mi piace giocare in condizioni complicate, anche quando il tifo è a sfavore. Stavolta era piuttosto scomodo ma papà mi ha avvisato: ”Guarda che c’è un muro rosso, stai attento!”. Così, come disse una volta Nole, sentivo solo: “Flavio, Flavio”. Prossima sfida, il russo Pavel Kotov (65 ATP): “E’ migliorato molto nell’ultimo anno, ha appena battuto Lorenzo (Musetti, a Hong Kong). Devo metterla sul piano fisico e allungare la partita. E’ una nuova opportunità per vedere a che punto sono e se quello che sto facendo è giusto. Dovessi perdere non sarà la fine del mondo, altrimenti, sarà la svolta”. Effetto Sinner.
Vincenzo Martucci (Tratto dal messaggero del 16 gennaio 2024)