Bandiera bianca per il 55 del Cavallino, Carlos Sainz, costretto a saltare il GP d’Arabia per operarsi di appendicite. Già ieri lo spagnolo aveva lamentato una condizione psicofisica insufficiente per affrontare lo stress delle qualifiche e di un intero GP. Ferrari affiderà così il volante della SF-24 per il resto del fine settimana a Oliver Bearman, classe 2005, che sarà il pilota più giovane ad aver mai corso per Ferrari, compirà 19 anni a maggio, e il primo debuttante a correre per la scuderia di Maranello dal 1972, all’epoca era toccato ad Arturo “Art” Merzario, natio di Civenna, noto agli appassionati per aver salvato la vita a Niki Lauda nell’incidente patito dall’asso del volante austriaco sulla pista del Nürburgring. Bearman soffierà a Lewis Hamilton lo sfizio di essere il primo britannico a vestire i panni della rossa dai tempi di Eddie Irvine: era il 1999.
Bearman è attualmente impegnato in F2 per la seconda stagione consecutiva e proprio nel circuito saudita si era assicurato ieri la pole a bordo della Prema nelle qualifiche della serie minore. Una boccata d’ossigeno per la scuderia di Grisignano di Zocco, Vicenza, reduce da un avvio di stagione in Bahrain piuttosto complicato. La prima piazza in griglia dello schieramento F2 resterà però vuota sabato: Ollie avrà una missione decisamente più importante da compiere. Nel suo anno da rookie in F2, Olly Bearman ha vinto quattro GP, un alloro in meno rispetto al danese Vesti, pilota di punta dell’Academy Mercedes.
Nel 2021, il primo test a bordo di una monoposto della classe regina in quel di Fiorano e la sensazione sempre più crescente tra gli addetti ai lavori che Oliver Bearman sia uno dei talenti più brillanti della Ferrari Driver Academy. “Olly” nel 2023 ha preso parte a due prove libere di Formula 1, la prima in Messico e ad Abu Dhabi guidando per la Haas F1 Team. Un percorso identico a quello di Charles Leclerc, Mick Schumacher, Robert Shwartzman e Antonio Giovinazzi, tutti piloti che hanno avuto la possibilità di correre con la scuderia della Carolina del Nord grazie agli accordi con Ferrari. Sabato, però, sarà tutta un’altra atmosfera.
Originario di Chelmsford, Regno Unito, si definisce appassionato di serie TV, è un cultore di Breaking Bad, e ha come idolo del pallone Lionel Messi. Amante della pizza margherita, un segno del destino (?), a scuola spiccava in matematica e inglese. Prima di calarsi nell’abitacolo della monoposto, dà sempre uno sguardo a “sixpence”, il suo portafortuna, una monetina del vecchio conio britannico.
A otto anni era già a bordo dei kart in una gara di club; per il primo successo bisogna attendere il 2017 con il trionfo al Kartmasters British Grand Prix. Il 2019 è l’anno della consacrazione nel mondo del karting: vittoria a Valencia della Coppa del Mondo nella classe Junior X30, vinta anche nella sua serie europea e, infine, il campionato del mondo a Le Mans. Un anno più tardi, arriva il salto verso il mondo delle monoposto con un’intera stagione disputata dividendosi tra F4 tedesca e italiana. Due podi e una vittoria in Germania, una vittoria e un podio in Italia, in entrambe le categorie con il team US Racing. Nel 2021 ritorna in pianta stabile in entrambi i campionati con il team Van Amersfoort: sarà dominio totale e Ferrari, nel frattempo, non rimane certo a guardare.
Dopo la Formula 4 sarebbe lecito attendersi il passaggio in Formula Regional, categoria che ha visto il trionfo di un altro interessantissimo prospetto, Andrea Kimi Antonelli, pupillo di Toto Wolf e da anni allevato alla corte di Brackley. Tuttavia, dopo aver messo in bacheca le Scouting World Finals della FDA entra a far parte della Academy Ferrari e firma così con Prema direttamente in Formula 3. La prima gara è ottima con un podio nella sprint in Bahrain, mentre ad Imola la casella dei punti segna zero anche a causa di una penalità di cinque secondi per incidente nella Feature Race. A Silverstone Bearman ritorna ad alti livelli ed è quello il weekend della svolta. Terzo in una gara disputata davanti al suo pubblico. Bearman ha poi conquistato altri tre terzi posti nelle tre Feature Race successive. In Belgio arriva la prima vittoria nella gara sprint, mentre il passaggio a vuoto nella vicina Olanda smorza le ambizioni di titolo. Restano nella memoria, in ogni caso, le esaltanti manovre di sorpasso proprio a Zandvoort. A Monza, sebbene il titolo vada nelle mani di Victor Martins, Bearman ottiene due secondi posti. A fine anno conta 132 punti in classifica che gli sono valsi il terzo posto finale e la promozione al team F2 della Prema al fianco di Frederik Vesti per il 2023.
In tutta franchezza: il passaggio in Formula 2 non è mai una passeggiata. Gli alti e bassi nel corso di una stagione fanno parte del gioco. Le prime gare risultano infatti contratte, nervose, tra uno zero in Bahrain, un ritiro ed un testacoda a Jeddah e tanto sudore versato anche a Melbourne. A Baku arriva finalmente l’epifania: un giro da Pole con il volante storto e due vittorie su due gare rilanciano decisamente Bearman in ottica campionato. Una gara anonima a Monaco precede un altro gran fine settimana a Barcellona con Pole e vittoria della gara principale. Prestazioni con costanza in zona punti ma solo un podio nella sprint in Ungheria e una Pole a Spa, dove sconta però un’altra penalità per incidente perdendo il podio, fino alla pausa estiva. A Zandvoort si fa apprezzare per un altro grande sorpasso all’esterno, l’unico della gara, in curva 1. A fine stagione, saranno quattro vittorie complessive e sesto posto finale.
Ad Oliver Bearman il talento non manca. Quel che è ovvio è che bisognerà andarci piano: la sua età è un’arma a doppio taglio come si è visto Theo Pourchaire, francese, classe 2003 e in forza alla Sauber Academy. Il natio di Grasse non è riuscito a trovare un sedile da titolare in Formula 1 dopo due ottime annate d’esordio in F3 prima e in F2 poi.
Come diceva qualcuno: “Non si mette fretta all’arte!”