Un primo turno da dimenticare per i nostri Luca Nardi e Matteo Arnaldi al Principato. Per Luca probabilmente un accumulo di stanchezza dopo le fatiche delle qualificazioni perché non è riuscito quasi mai ad essere competitivo, dominato da un solido e centrato Auger Aliassime. Il tennista di Pesaro, n. 76 del ranking, cede nettamente 6-2 6-3 in un’ora e 22 minuti al canadese (n. 35) che mette a segno l’88% dei punti con la prima palla di servizio e il 62% con la seconda. Felix non ha mai concesso palle break ed è stato molto più efficace in risposta. Aggressivo e propositivo, Auger è entrato spesso con i piedi dentro il campo, rubando il tempo all’avversario andando a segno con 21 vincenti, a fronte dei cinque di Nardi. Al secondo round affronterà il n. 3 del mondo Carlos Alcaraz.
Il 20enne marchigiano è apparso comunque sereno dopo il match e ha spiegato come non sia stato semplice ritrovare una dimensione più “quotidiana” dopo le luci della ribalta di un palcoscenico così importante come quello di Indian Wells e un risultato straordinario come la vittoria contro Djokovic. Luca è infatti il fresco vincitore del Challenger di Napoli, vittorioso in finale contro il francese Herbert: “Certo, non è stato facile. Quando realizzi un risultato così e poi affronti tornei minori c’è parecchia pressione. Alla fine a Napoli ho vinto però non è stato semplice. Inoltre ho parenti anche a Napoli e quindi c’era anche un po’ di pressione in quel senso, però alla fine ce l’ho fatta. Nei prossimi mesi spero di fare ancora buoni risultati a livello Atp; per quanto riguarda la programmazione, cercherò di giocare tutte le settimane partecipando al consueto filotto Barcellona, Madrid, Roma e il Roland Garros“.
Il suo tennis chirurgico e vario al tempo stesso è certamente una marcia in più anche se il servizio presenta ancora qualche lacuna, penalizzandolo con i giocatori più fisici e regolari: “Infatti oggi con Auger mi è mancata parecchio la battuta, devo ancora migliorare molto su questo aspetto“. E dopo la vittoria con Djokovic, ora a Pesaro lo riconoscono più spesso per strada? “A volte sì, ma io sono sempre lo stesso ragazzo di prima“.
Molto più deluso e contrariato Matteo Arnaldi, che cede al terzo set al qualificato indiano Sumit Nagal, n. 93 ATP, che accede per la prima volta in carriera al secondo turno di un Masters 1000 ed è il primo indiano di sempre a vincere una partita in singolare sulla terra in questa categoria dopo il 1990. Il prossimo avversario di Nagal sarà il n. 7 del seeding Holger Rune.
“Una delle partite peggiori dell’anno”, commenta rabbuiato Matteo, “ci sarà da lavorare per migliorare nei prossimi tornei. I tanti errori di dritto? Sì, ma ci sta. Durante l’anno ci sono state poche partite in cui non ho giocato come volevo. Succede di fallire il primo incontro sulla terra, non si può essere perfetti. Certo, era una partita da portare a casa, non ci sono riuscito, però è stata una battaglia e sono contento di questo. Non è che ora mi aspetti tanto, devo continuare a migliorare. È il nostro lavoro, lo portiamo avanti torneo dopo torneo, non si può sempre vincere. Domani si riparte, si pensa a Barcellona e ai prossimi tornei, Madrid e Roma, prima di Parigi. Se ho un sogno? In questo momento non c’è tanto da sognare visto che ho perso un incontro che non dovevo perdere. C’è solo da lavorare e pensare ai prossimi tornei“.
Dalla nostra inviata a Montecarlo, Laura Guidobaldi (foto di Brigitte Grassotti)