Jannik Sinner conferma la forma smagliante, anche sulla terra. Non ha lasciato scampo a Jan-Lennard Struff (25 ATP), dominato 6-4 6-2 in un’ora e 18 minuti a cui ha concesso soltanto una volta la battuta. Mette a segno così la 24esima vittoria stagionale, a fronte dell’unica sconfitta, avvenuta in semifinale a Indian Wells contro Carlos Alcaraz, lo scorso 16 marzo. Lorenzo Musetti invece non è riuscito a replicare il successo dell’anno scorso contro Djokovic. Il n. 1 del mondo si è preso la rivincita e ha travolto ‘Muso’ 7-5 6-3, tornando ai quarti del Rolex Montecarlo Masters per la prima volta dal 2019, la decima in carriera, secondo solo a Nadal (16) nell’Era Open.
IL CALO DI LORENZO
Un inizio spumeggiante durato soltanto otto giochi. Poi il tennis champagne di Lorenzo Musetti è evaporato punto dopo punto. Peccato. L’azzurro ha cominciato il match alla grande, ed ha stordito Novak Djokovic pennellando il campo con smorzate deliziose – un drop shot di dritto, in particolare, molto difficile e perfetto – e passanti millimetrici e rapidissimi. Stizzito, il serbo ha cominciato a “sfidare” il pubblico – scatenato nel tifo per Lorenzo – e a commettere errori che di solito non gli appartengono; 3-1 e palla break per Musetti; sale 4-2 e poi, soprattutto, 4-3 40-0. Eppure l’azzurro non conclude.
Novak pareggia ma Lorenzo ha ancora un vantaggio. Sfumano tutte le occasioni e Nole impatta sul 4-4; “Lollo” è ancora audace e aggressivo tuttavia, punto dopo punto, il serbo, sempre più centrato e incisivo, prende le redini degli scambi. Il primo set è suo, per poi dominare nettamente nel secondo e accedere così ai quarti di finale. ‘Muso’ ci ha provato ma il calo al servizio della concentrazione hanno condizionato gli sono stati fatali. È rivincita per il n. 1 del mondo, affamato di vittorie su un campo in cui non vince dal 2015. Raggiunge i quarti nel Principato (i primi dal 2019) per la decima volta, secondo, nell’Era Open, solo a un certo Rafa Nadal (16).
Dopo il match, Lorenzo è apparso comunque molto soddisfatto e sereno: “Sono arrivato a 4-3 40-0 e servizio giocando un ottimo tennis, da lì da quel game Nole ha preso coraggio e ho pagato forse il fatto di essere stato molto brillante all’inizio. Lui invece ha tirato fuori il meglio di sé, era da tanto che non lo vedevo giocare così, specialmente sulla terra. Sono contento perché ho lottato fino all’ultimo punto e rimorsi ce ne sono pochi. È ovvio che ho avuto occasioni molto favorevoli ma fa parte del tennis e sono stato bravo anch’io a crearne. Non sempre si riesce a concludere, l’importante è continuare a lottare fino alla fine come ho fatto oggi. Il resumé del match è che esco dal campo sereno”.
In programma per Musetti il classico filotto Barcellona Madrid Roma e Parigi: “Il lavoro continua come sempre, gli obiettivi sono molto chiari: essere costante senza intoppi e cambi improvvisi dovuti alla fretta paga tanto, anche contro un avversario solidissimo come Djokovic. E su questa superficie nella tattica avere pazienza rende molto. Nello scambio da fondo non mi sento inferiore a nessuno. Ovviamente sono calato un po’ con la prima di servizio e lui ha sfruttato la situazione; poi ha servito molto bene e anche questo è un aspetto sul quale stiamo lavorando, per avere una percentuale maggiore e la variazione“.
SINNER IMPECCABILE
Il tennis aggressivo di Struff non ha minimamente scalfito il n. 2 del mondo. Jannik ha gestito perfettamente il match, dominato in due set (6-4 6-2). A Montecarlo giocherà il suo 11esimo quarto di finale in un Masters 1000, il terzo al Principato dopo quelli raggiunti nel 2022 e nel 2023. Qualora dovesse accedere alla semifinale, si confermerebbe n. 2 del mondo dal prossimo lunedì. È inoltre l’ottava vittoria di fila dal torneo di Miami.
Dopo aver ringraziato i tifosi italiani, numerosissimi sugli spalti del campo Rainier IIII, il primo pensiero di Jannik è stato per l’amico e compagno di doppio Lorenzo Sonego: “Adesso dovrebbe giocare anche Sonego nell’altro campo, quindi facciamo il tifo anche per lui“. E poi, in conferenza, nonostante la vittoria, riconosce quanto possa essere “pericoloso Struff, bisogna fare molta attenzione, soprattutto all’inizio del match“.
Si aspettava Jannik l’eccezionale bilancio di 24 vittorie a fronte di un’unica sconfitta finora dall’inizio dell’anno? “No, non me lo aspettavo, però vuol dire che sono molto concentrato; non guardo molto ciò che è accaduto in passato e non penso troppo al futuro, guardo al presente. Faccio le mie cose, ho le persone accanto a me che mi aiutano giorno dopo giorno, sapevo di aver fatto un’ottima preparazione per fare buone cose ma non possiamo controllare sempre tutto. So che sto vivendo un momento molto positivo però prendiamo ogni partita come una bella lezione; anche oggi abbiamo visto che alcune cose potevo farle meglio e speriamo di riuscirci domani“.
Al momento delle dichiarazioni in sala stampa, Rune e Dimitrov erano ancora in campo; ora sappiamo che sarà il danese il suo prossimo avversario, nel remake dell’anno scorso, in semifinale; aveva vinto Holger in tre set, in un match ad alta tensione, soprattutto a causa del suo atteggiamento, non di grande fair play in quell’occasione: “Sarà counque un match difficile, molto più fisico, so che devo alzare il livello del mio gioco ed essere più aggressivo. Da quella partita ho imparato molte cose, perché si impara sempre da una sconfitta”. Holger è in vantaggio 2-1 nei precedenti, con la vittoria a Montecarlo e sul cemento di Sofia (2022). Jannik invece ha vinto l’ultimo incontro, il match di Round Robin alle ATP Finals, nel 2023.
Il danese ha battuto Grigor Dimitrov 7-6(9) 3-6 7-6(2), annullandogli due match point; giovedì è stato in campo 4 ore e 33 minuti in tutto, considerando anche il match contro Nagal interrotto mercoledì per pioggia e conclusosi la mattina seguente; Jannik invece ha giocato soltanto un’ora e 16 minuti.
Da quando Jannik Sinner ha cominciato ad avere successo, le tribune degli stadi di tutto il mondo sono punteggiate qua e là di arancione, colore con cui si vestono i fan dell’altoatesino; e a Montecarlo, per il match tra Sinner e Struff, sono arrivati persino gli ormai celebri Carota Boys!
Dalla nostra inviata a Montecarlo, Laura Guidobaldi