Tre indizi fanno una prova? Di sicuro due post social del super-coach Darren Cahill e la conferenza stampa fissata il 24 maggio dagli organizzatori di Parigi fanno schizzare vertiginosamente in alto le quotazioni di Jannik Sinner al Roland Garros, dopo la delusione per la rinuncia di Roma a causa dell’anca destra sofferente. Non c’è ancora l’ufficialità da parte del numero 2 del mondo ma gli ultimi esami avrebbero dato esito positivo, l’edema si sarebbe riassorbito e il numero 1 italiano ha potuto ricominciare ad allenarsi con la racchetta. E, da Torino, dove s’è curato alla struttura J Medical, è rientrato a Montecarlo dove intensificherà l’allenamento sul campo fino al test di metà settimana, decisivo per confermare la presenza al secondo Slam stagionale, dal 26 maggio, dopo aver vinto il primo agli Australian Open.
VOLPE E PALLE
Il clan Sinner ha alzato uno spesso velo di mistero sulla diagnosi esatta dell’infortunio all’anca, così come sull’evolversi della prognosi dopo le prime cure, fors’anche per pretattica coi rivali diretti per il numero 1 del mondo. Che in realtà, perdendo già agli ottavi il campione uscente di Roma, Medvedev, si sono ridotti al solo Novak Djokovic. Perché il serbo, dopo le batoste d’inizio stagione, inclusa quella con Tabilo al terzo turno al Foro Italico, s’è iscritto al torneo di Ginevra da lunedì dove potrebbe conquistare punti in classifica preziosi per allontanare la minaccia dell’italiano. Cahill, che allena il Profeta dai capelli rossi insieme a Simone Vagnozzi, non era a Madrid, dove Jannik ha accusato il riacutizzarsi dei problemi fisici, ma dopo aver festeggiato la laurea del figlio Benjamin alla Furman University negli Stati Uniti, ha tagliato la testa al toro con due foto sul suo profilo Instagram. La prima, mercoledì, con valigia, scarpe, racchette e un “emoticon” della Volpe, uno dei simboli proprio del suo assistito, come a segnalare che era in partenza e per chi. La seconda ieri con una racchetta e tre palline ufficiali del Roland Garros, edizione 2024, con la scritta “terre battue” (terra battuta). Che ha ricevuto il “like” del capitano di Davis azzurra, Filippo Volandri, oltre a quello dei tantissimi fans dopo lo choc della conferenza stampa del 5 maggio al Foro Italico di Sinner insieme al Presidente FITP Angelo Binaghi nella quale il 22enne altoatesino aveva raccontato con espressione mogia e preoccupata la rinuncia al torneo dove avrebbe riproposto un italiano favorito per la prima volta dai fasti di Adriano Panatta degli anni 70.
SARA E JAS
Senza più italiani in gara in singolare, Roma si infiamma però per i doppi: ieri la veterana Sara Errani, a 37 anni, già campionessa con Roberta Vinci nel 2012 e finalista per i due anni successi, s’è qualificata insieme a Jasmine Paolini per la finale di domenica, sulla strada della qualificazione olimpica. “L’agonismo è sempre lo stesso come la passione enorme per questo sport. Sono felicissima, è stato un match perfetto: Jasmine è troppo forte! Ci abbiamo creduto per tutta la settimana ed anche il pubblico che ci ha sostenuto: ci vediamo domenica”, ha detto la Errani. “E’ bellissimo giocare con Sara, è un onore”, ha sottolineato emozionantissima la Paolini. Oggi Simone Bolelli e Andrea Vavassori cercano di imitare le due piccole, tenaci, intelligentissime azzurre, qualificandosi per la sfida decisiva. Anche loro a caccia del visto ufficiale per i Giochi di Parigi. Intanto nelle semifinali maschili Sasha Zverev spegne il sogno dell’ottimo mancino Alejandro Tabilo per 1-6 7-6 6-2 e si qualifica alla terza finale a Roma dov’ha trionfato nel 2017 (battendo Djokovic) e ha perso nel 2018 (perdendo con Nadal).
Vincenzo Martucci (tratto dal messaggero del 18 maggio 2024)