Fabio, solo Fabio ed ancora Fabio. Fognini fa sognare l’Italia e con una super prestazione di testa e solidità batte il Top Ten forse meno a suo agio sul verde, ma pur sempre un top ten, Casper Ruud con il punteggio di 64 75 67(1) 63 in tre ore e 17 minuti sul bel campo numero 2 con le tribune piene di tifosi entusiasti ed a 37 anni si regala per la settimana volta in carriera il terzo turno del torneo più importante del mondo ovvero di Wimbledon.
Il ligure segna anche la 17ma vittoria contro un Top 10, la prima dal successo contro l’allora numero 10 Felix Auger-Aliassime al Roland Garros dell’anno scorso. E’ il 12mo giocatore a passare due turni a Wimbledon dopo aver compiuto i 37 anni nell’era Open, il secondo italiano a riuscirci nella storia del tennis dopo Nicola Pietrangeli che ci riuscì a quasi 39 anni nel 1972 (fonte supertennis.tv)
Fabio, oramai a 37 anni, è un giocatore diverso che riesce a riprendere la giusta via anche dopo aver perso il terzo set in cui ha avuto anche un match point e nel quarto ritrova la solida dei suoi colpi e soprattutto con lo splendido rovescio lungolinea riesce e mettere in difficoltà il forte giocatore norvegese e riesce a chiudere 63 dopo aver sprecato altri due match point.
Venerdì si giocherà l’accesso al prossimo turno contro Lorenzo Sonego o Roberto Bautista Agut, sognare il primo ottavo di finale sui verdi prati londinesi non è proibito.
Fabio arriva in conferenza stampa davanti ai giornalisti italiani proprio mentre entrano in campo Sinner e Berrettini sul centrale ed a parte i soliti discorsi tecnici sull’andamento della partita sul finire della chiacchierata durata una decina di minuti fa una riflessione sulla sua carriera parlando del mondo del tennis come un “mondo falso”.
”Il tennis é uno bellissimo sport che mi ha dato tanto e mi ha fatto diventare quello che sono ma so benissimo perché oramai sono 20 anni che frequento questo mondo che c’è molta falsità ed è anche egoista che ti porta a prendere delle decisioni. Comunque é un mondo dove devi stare con gli occhi ben aperti perché ci sono tanti ‘pappagalli’. So quello che ho sacrificato in tutti questi anni”.
Da Wimbledon, Daniele Flavi