Un momento d’oro per il tennis italiano! Nella giornata delle imprese storiche, non potevano mancare loro, Sara Errani e Jasmine Paolini, le ragazze d’oro del tennis azzurro. Con una grinta inesauribile e grande esperienza – Sara ne ha da vendere – le nostre ragazze hanno sconfitto in rimonta le russe (in gara come atlete indipendenti) Mirra Andreeva e Diana Shnaider, con il prezioso score di 2-6 6-1 10-7, dopo un’ora e 25 minuti di gioco. Ricordiamoci di questo punteggio, a Parigi, il 4 agosto 2024, perché è una giornata da segnare nei libri di storia del tennis italiano, internazionale e dello sport: il primo oro olimpico dell’Italtennis.
Una vera forza della natura le golden girls d’Italia, che hanno saputo reinventarsi ancora e far emergere dal profondo di loro stesse nuove risorse ed energie. In grande tensione e fallose nel primo parziale, soprattutto Jasmine, poi sono riuscite via via a sciogliersi per poter far partire dalle loro corde un tennis sempre più efficace e vincente. Da notare che le due avversarie, 17 e 20 anni, insieme raggiungevano i 37 di Sarita.
Una seconda giovinezza per Sara Errani. La romagnola è protagonista di una meravigliosa storia di resilienza, riscatto e infinita passione per la gara, il tennis, la vittoria. Ex n. 5 del mondo in singolare e finalista Slam al Roland Garros nel 2012, è soprattutto in doppio che Sara scrive pagine memorabili del tennis. Tra il 2012 e il 2014 conclude il Career Slam, vincendo almeno una volta tutti i Major insieme a Roberta Vinci; raggiunge, inoltre, la prima posizione mondiale della specialità. Ora, a 37 anni e 97 giorni, con la splendida vittoria in finale ai Giochi, conquista il Career Golden Slam, aggiungendo l’oro olimpico ai suoi sigilli major. Decisamente una giornata magica per i 37enni perché due ore prima era toccato lo stesso straordinario destino a Novak Djokovic. Sarita entra dunque in un rosa esclusiva a cui, prima di lei, erano riuscite ad accedere soltanto le sorelle Williams, Siniakova, Krejicikova, Fernandez e Shriver.
L’esperienza preziosa e l’abilità di Sara vengono affiancate dalla grinta, l’energia inesauribile e il sorriso di Jasmine Paolini. La n. 5 del mondo ha un rapporto davvero privilegiato con l’ocra parigina, sulla quale due mesi fa aveva raggiunto la sua storica prima finale Slam in singolare, opposta all’allora insuperabile Iga Swiatek. Non contenta del singolo, Jas si era regalata anche la finale in doppio insieme a Sara. Quando si dice il destino… E poi la splendida corsa sui prati inglesi, fino all’ultimo round, fermata soltanto da un’altra grande esperta, Barbora Krejcikova. Nel ritorno sul Philippe Chatrier è di nuovo magia. Ma, soprattutto, è grande feeling con Sara, con cui duetta in campo dall’anno scorso. Insieme hanno vinto quattro tornei: Monastir, Linz, Roma e ora i Giochi.
Testa di serie n. 3, Errani e Paolini hanno realizzato un percorso impeccabile, nel quale, in due occasioni, al secondo turno e, appunto, in finale, hanno dimostrato grande abilità e risorse nel capovolgere lo score vincendo alla distanza. E, soprattutto, un’intesa perfetta, in campo e fuori, supportandosi e incoraggiandosi a vicenda.
Nella corsa all’oro, hanno superato le neozelandesi Routliffe/Sun, le francesi Garcia/Parry, in rimonta al terzo set; poi le britanniche Boulter/Watson e, al penultimo round, le ceche Muchova/Noskova diventando così le prime tenniste italiane della storia, tra uomini e donne, a disputare una finale olimpica nel tennis. Infine, il gioiello finale, grazie alla rimonta che conta di più, per volare sempre più in alto. Mirra Andreeva e Diana Shnaider, non certo delle specialiste hanno dimostrato tuttavia di essere tostissime anche in questa specialità.
“Una medaglia d’oro, sono senza parole! Vincere l’Olimpiade è un sogno che si avvera” ammette raggiante Sara. “È sempre stato un sogno nel cassetto ed esserci riuscita è pazzesco. Vincere una medaglia è l’emozione più grande e il fatto che sia d’oro è un’emozione indescrivibile. Negli ultimi mesi abbiamo dato tanto, soprattutto Jas perché non è facile gestire il singolo e il doppio. Jas è stata grandissima e la devo ringraziare. Sì, sentivo che avevo ancora qualcosa da dare, perché amo davvero tanto questo sport. Ci sono stati momenti durissimi, davvero difficili e devo ringraziare tutti per essermi stati vicini, ma voglio ringraziare anche me stessa per non aver mai mollato, sono davvero orgogliosa; ci sono stati tanti momenti difficili da gestire, tante critiche, tanti fantasmi e averli superato è una ricompensa pazzesca”.
“All’inizio è stato difficile, ero molto tesa, ho cominciati male” afferma Jasmine, “ma poi c’è stato un momento in cui mi sono rilassata e abbiamo deciso di divertirci. Grazie a Sara che mi ha detto che bisogna divertirsi e sorridere. Sono tanto grata a Sara, quest’anno mi ha aiutato veramente tanto in doppio ma anche in singolare. È speciale averla nel box, averla vicino, poterle fare domande, mi aiuta con la passione che mi trasmette. Forse non la ringrazierò mai abbastanza perché mi sta aiutando veramente tanto. Le sono davvero tanto grata, lei è generosa e in lei ho trovato una persona rara”.
Eccezionali ragazze, un esempio prezioso per tutti, dentro e fuori da campo. Chapeau.