Il nuovo sistema di classifica del girone unico a 36 squadre della Champions League ci fa venire in mente una vecchia frase di Albert Einstein: “Non puoi dire di sapere una cosa se non sei in grado di spiegarla a tua nonna”. Così parlò il padre della relatività. Una sentenza. Quando a scuola eravamo finalmente arrivati a capire la seconda legge della Dinamica di Isaac Newton (inizialmente apparsa innocua per la sua semplicità – Forza=massa x accelerazione -, in realtà feroce per quanto studio doveva esserci prima per capirla davvero), ecco arrivare il prestigioso e maledetto Premio Nobel. Sapevamo spiegarla agli addetti ai lavori, ma non bastava. L’idea di spiegarla alle nostre nonne era a metà tra il sadico e lo spietato. Per quanto avevamo davvero studiato quella volta, non meritavamo quel trattamento…
E forse non lo meritiamo nemmeno oggi, quando abbiamo a che fare – con molta più soddisfazione – con eventi sportivi fatti di classifiche e giorni eliminatori, sfide andata e ritorno e scontri diretti. Il nuovo formato della Champions League, con girone unico a 36 squadre dove ognuna affronta solo alcune delle altre, ogni volta o solo in casa o solo in trasferta, sembra uscito dalle inarrivabili avventure di Fantozzi, genialmente raccontato da Paolo Villaggio. Con il Mega Direttore Galattico che lo perseguita interrogandolo:
“Mi illustri la classifica attuale: perché oggi si qualificherebbe agli ottavi il Real Madrid e non la Juventus, pur essendo a pari punti? È per la differenza reti?”
“Mah, io… Dicesi, differenza reti, …un modo di pescare alternativo…”
“Ma cosa dice?? Ora in ginocchio, sui ceci!”
E pensare che eravamo anche partiti col piede giusto, decisi a risolvere le equazioni dell’UEFA: “Beh, alla fine non è niente di così incomprensibile. Girone unico a 36 squadre, le prime otto già agli ottavi, le successive 16 fanno uno spareggio andata e ritorno e le 8 vincenti sfidano le prime 8. Dagli ottavi classica formula a eliminazione diretta andata e ritorno. Niente di trascendentale! Adesso quindi le italiane dove sono in classifica?”
Eh… è qui che parte il dramma: la classifica completa del girone unico sembra un’agghiacciante matrice numerica, che Fabrizio Bocca ha brillantemente commentato su Facebook: “Per la classifica della Champions League serve una seduta spiritica con la buonanima di Alan Turing”. Il geniale matematico inglese che durante la Seconda Guerra mondiale riuscì a decriptare Enigma, il sistema impiegato dai tedeschi per comunicare messaggi cifrati. Un eroe e un grande matematico, per carità, ma noi volevamo solo seguire Bologna-Liverpool e Juventus-Manchester City…
Volevamo lavorare in una redazione sportiva, seguendo gli eventi sportivi più importanti. Sembravamo avercela fatta, dopo aver cacciato dalle nostre vite gli incubi scolastici di matematica e fisica. Ora Newton, Einstein e Turing sono ritornati dalla finestra, condannandoci a dover spiegare tutti quei numeri non solo ai lettori, ma anche alle nostre nonne. No, non meritavamo tutto questo.