“Effetto-Sinner”. Come campione e come spauracchio, come bau bau e come autentico terrore degli avversari. Come succede ai grandissimi dello sport che vincono le battaglie prima ancora di andare in scena. “Jannik ce l’abbiamo noi”, canta la sua folla innamorata a Malaga al mondo che ce l’invidia. Così, dalle ATP Finals vinte senza perdere un set contro i primi del mondo a Torino, il Profeta dai capelli rossi sbarca nei quarti di coppa Davis in Spagna, con personalità, piglio e passo da indiscusso re del tennis. Prima spazza via “Pollicino” Baez per 6-2 6-1 in 72 minuti, quindi, insieme all’amico Matteo Berrettini – pur all’esordio in Coppa insieme – domina il doppio “agé” (41 e 36 anni) Gonzalez-Molteni per 6-4 7-5 rianimando fra colpi vincenti, vivacità e sorrisi anche il pubblico tricolore com’ottima prova in tandem. Così rimonta lo 0-1 del singolare della sciagurata prova di Lorenzo Musetti contro quel cagnaccio di Francisco Cerundolo rovesciando la contesa col 2-1 che porta l’Italia sabato alle semifinali contro l’Australia, rivincita della finale di 12 mesi fa, quando dominò per 2-0. E’ l’ennesima impresa del fenomeno altoatesino dopo una stagione memorabile con 71 partite vinte e solo 6 perse, con 8 titoli fra cui i primi 2 Slam e il Masters. Un uragano con 12 singoli ATP di fila griffati più i 3 dell‘esibizione di Riad, e il super ruolino di e marcia di Davis: 10-1 in singolare (6 di fila) 3-3 in doppio.
IMBARAZZANTE
“Fa paura a tutti anche solo con la presenza”, sottolinea come unica cosa giusta di tutta la giornataccia Lorenzo Musetti dopo l’ennesima delusione in Coppa, la quinta di fila, pure contro un regolarista come Francisco Cerundolo dalla mano non certo vellutata e su una superficie veloce e ostica. Ahilui, dopo la girandola di break e contro-break del primo set, il numero 17 del mondo azzurro, a dispetto della classifica, cede per 6-4 al numero 30. E subìto il break d’apertura del secondo parziale, si fa prendere a pallate dall’argentino subendo un netto 6-1. Senza mai azzardare una variazione, un cambio di ritmo, una smorzata. Talmente passivo e frustrato da tacere le solite imprecazioni da toscanaccio. “Forse la tensione, forse troppe aspettative, sono dispiaciuto per la prestazione imbarazzante: non me la spiego dopo gli allenamenti che ho sempre vinto contro Berrettini. Pensavo di aver fatto lo step giusto e di risolvere certe situazioni, anche col servizio. Mi aspettavo di più da me stesso, non avevo il controllo e ho concesso troppo spazio all’avversario. Onestamente è stata una giornata un po’ di m…”. Rimetterà piede in campo a Malaga o ormai come secondo singolarista sarà solo Berrettini?
GRAZIE, “KOK”
Nick Kyrgios è nemico giurato di Sinner, fors’anche per l’incrocio di fidanzata (la collega Anna Kalinskaya), ma il “gemello” Thanasi Kokkinakis probabilmente aiuta l’Italia battendo Ben Shelton per 6-1 4-6 7-6, dopo il sesto tie-break più lungo di Davis, 16-14, salvando 4 match point nel bim-bum-bam di 38 ace. E, sull’1-1, dopo il prevedibile successo di Fritz su de Minaur nel derby fra numeri 1, il doppio Ebden-Thompson confeziona un facile 6-4 6-4 su Paul & Shelton, la coppia sbagliata messo in campo da capitan Bob Bryan che, da ex doppista, rinnega Krajicek-Ram e dimentica Fritz in panchina. Attenzione: il capitano aussie Lleyton Hewitt e il marpione Tony Roche meditano qualche diavoleria e magari rispolverano bum-bum Popyrin.
Vincenzo Martucci (tratto dal messaggero del 22-11-24)