l’Australia che l’Italia ha dominato nella finale di 12
mesi fa, e la squadra azzurra ha una marcia in più: la
straordinaria amicizia fra Jannik Sinner e Matteo
Berrettini, un surplus che ha frantumato lo 0-1 con
l’Argentina trasformandolo nel 2-1 e lanciando la
volata, oggi, contro de Minaur e compagni. Che siano
Kokkinakis, Popyrin, Thompson o Ebden o chi per
loro. Come dice l’allenamento di un’ora e mezza di ieri
mattina: da una parte il primo, storico, numero 1
italiano del mondo 2024, dall’altra il primo, storico,
italiano finalista di Wimbledon 2021. Sorrisi, abbracci,
racchette scambiate, botte da orbi di servizio, tanta
familiarità, un bouquet di carezze. “Il ragazzo sta
giocando benino”. Di più: “E’ il primo a mani basse ma
arriva come fosse l’ultimo”. E ancora: “Ho preso
spunto dal ragazzo, dal suo percorso, dalla voglia che
ha di migliorarsi sempre. Sto cercando di farlo
anch’io”. Di più ancora: “Si merita un 10 a 360 gradi
per essere qui dopo una stagione da più grande di
sempre, con tutte le cose che ha vinto e che ha
dovuto affrontare. C’è tanto da imparare da lui, è un
ragazzo speciale”. Il ragazzo, Jannik Sinner, anni 23,
ascolta il “fratello maggiore”, Matteo Berrettini, anni
28, che ha scoperto sull’ATP Tour (“Che è un po’
come a scuola”), e non rifugge i complimenti come fa
in genere e risponde, vincente come in campo:
”Matteo ha giocato in modo incredibile. Quando serve
è una certezza e le volée diventano più semplici. Mi
ha portato in braccio”. Di più: “Ha avuto momenti
sfortunati nella carriera. Gli auguro solo il meglio,
siamo buoni amici”. Di più ancora “Cerchiamo di
rendere felice il nostro Paese e significa molto per noi.
Giocare con lui è un grande onore”.
DOPPIA AMICIZIA
Fra veri amici ci i ritrova d’incanto anche se non ci si
vede da un po’. “Finalmente ci siamo parlati senza la
fretta del Tour. Se c’è intesa fuori dal campo è più
facile trovarla anche in campo, racconta “The
Hammer” dal servizio-dritto super, spiegando il doppio
insieme dopo l’unico test di due anni fa nella United
Cup. “Prima della partita ho detto a Jannik
che dovevamo divertirci. Quell’energia è stata la
chiave che lo scorso anno ha trovato con Sonego.
Bisogna ringrazialo per l’impegno e la grandissima
dedizione. Io avrei dato qualsiasi cosa per giocare”.
Diversi, ma simili, molto simili: “Vediamo le cose in
maniera profonda, non siamo superficiali. Abbiamo un
background diverso ma la passione comune è la cosa
più importante fra noi, e abbiamo combattuto i
momenti difficili riuscendo ad uscirne. È un piacere
condividere il tempo con lui”. Vero, amico Jannik?
“Vediamo le cose in maniera abbastanza simile. E’
diverso solo il percorso per arrivare al top: io sono
arrivato prima, lui ci ha messo di più, ed è un
pochettino più adulto, forse vecchio… E viene da
Roma io da un po’ più su. Alla fine ci troviamo bene”.
RICONOSCENZA
Sinner è grato a Berrettini per avergli lasciato il posto
alle ATP Finals 2021. “Mi ha sempre aiutato e gli sono
grato. Adesso, sarei pronto ad aiutarlo, tengo molto a
lui. Al circuito un giocatore come Matteo è mancato
tanto. Il suo supporto durante la Davis, anche se
lontano dal campo, per me è stato fondamentale”,
aveva dichiarato il dominatore della, stagione durante
l’udienza al Quirinale. “Lo ringrazio tanto per le sue
parole. Mi è stato molto vicino e il suo sostegno ha
rappresentato per me una luce nel buio, una speranza
nei momenti di difficoltà”, rivela Matteo che, dopo 6
mesi di inferno e 8 di purgatorio, accanto all’amico
numero 1, si sente di nuovo in paradiso.
Vincenzo Martucci (tratto dal messaggero del 23 novembre 2024)