Milan-Juve 0-0 è stata la morte nera del campionato. Cari Fonseca e Motta, pagherete caro, pagherete tutto. Confesso: ho combattuto stoicamente contro la palpebra calante. Tutta la mia solidarietà agli stoici spettatori, che tra i tanti 0 di questa notte, sono andati a sfidare gli 0° di San Siro per la grande, attesissima partita del campionato di “Teatro Kabuki”, tra Milan e Juventus. Lo 0-0 non sta a indicare gli zero gol segnati da una parte e dall’altra ma proprio gli zero tiri effettuati da Milan e Juventus.
Che ci rimettono entrambe moltissimo: in reputazione prima ancora che in punti mancati. Ma che razza di grandi squadre sono, Milan e Juventus? Perché ci accapigliamo oggi per loro? Con che coraggio gli allenatori, Fonseca e Motta, presentano al pubblico questa insopportabile messa in scena di un milione di passaggi a centrocampo, quasi sempre senza nemmeno arrivarci all’area avversaria?
L’ho scritto e detto più di una volta: o ammazziamo qui, adesso questo maledetto tiki taka che convince solo gli allenatori e fa strage di pubblico, oppure il tiki taka ammazzerà presto il calcio. E infatti in questo momento guardiamo e parliamo più volentieri di tennis, di Berrettini e Sinner, di Masters e Coppa Davis. Sarà un’altra domenica di imbarazzante confronto calcio-tennis?
Milan-Juve 0-0 è stata soprattutto un grande clamoroso tradimento. Come nascano certe notti non so. So che la Gazzetta dello Sport avrà fatto cento pagine di presentazione di Milan-Juventus fin dal giorno dopo l’ultima di campionato prima della sosta. Arriviamo a certe partite chiaramente surriscaldati per poi prendere una secchiata gelata di delusione. Perché il Milan fa una partita grandiosa a Madrid e poi la sbaglia a Cagliari e manca del tutto l’occasione per rialzare la testa in campionato con la Juventus? Perché la Juventus è un cuor di leone contro l’Inter, e invece col Milan s’accontenta di nulla?
Vlahovic che non c’era e Morata che c’era ma era come se non ci fosse, non è stato nemmeno un vorrei ma non posso. Milan e Juventus non hanno proprio voluto. Leao ha avuto l’occasione per fare la differenza e non l’ha fatta: questa è una storia che ricomincia sempre da capo. Ridateci i gol e ridateci i centravanti per fare gol. Gli allenatori scienziati si stanno prendendo paraculescamente un calcio che li fa sopravvivere ma piace solo a loro.
Mi tocca far notare che Fonseca è stato onesto e corretto nel sottolineare la delusione e nell’accettare i fischi di San Siro (che comunque riguardavano anche la Juventus) e nel riconoscere la mancanza di coraggio di Leao & C. Motta viceversa ha fatto i complimenti a se stesso e alla squadra. Già la Juventus non usa il centravanti quando ne ha uno – Vlahovic – a disposizione, figuriamoci quando il centravanti non ce l’ha perché infortunato. E’ un fuggi fuggi dall’area di rigore, un eterno girarci intorno.
E’ il settimo pareggio della Juventus, e il quarto 0-0. La svolta non solo non c’è stata, ma a oggi la Juventus è sensibilmente indietro rispetto anche al punto di partenza. Insomma comincia a sentirsi l’imbarazzo del si stava meglio quando si stava peggio. Se una partita del genere, bisogna riconoscerlo e cominciare anche a dirlo forse, l’avesse fatta Allegri, sarebbe stato spellato vivo e accusato di essere un dinosauro tra specie ormai molto più evolute di lui. E soprattutto costretto a calpestare la giacca e discamiciarsi. Nemmeno quello c’è stato, proprio la noia (Angelina Mango…)
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Articolo ripreso da
Bloooog! IL BAR SPORT DI Fabrizio Bocca