Sono passati quattro lunghi anni dalla incredibile rimonta di Oracle ai danni di Team New Zealand, passati da un distacco incolmabile di 8 ad 1 ad una vittoria più che inaspettata.
Quella sconfitta era costata il timone a Dean Barker allora skipper di Tnz che oggi si trova a fare da spalla ad Oracle con il team Japan, ma nel frattempo i Neozelandesi, più agguerriti che mai sono di nuovo lì, in finale a dire che venderanno cara la pelle per aggiudicarsi il trofeo sportivo più antico al mondo, la coppa America.
Ci riusciranno?
La loro barca è la più innovativa, con i ciclisti al posto dei grinder, per fornire potenza addizionale al sistema idraulico che mangia energia continuamente, hanno appena ricevuto un package aerodinamico perfezionato per fare ancora meno resistenza al vento su queste barche che navigano a 45 nodi con un vento apparente anche più forte, le loro derive, relativamente grandi sono un po’ un handicap nel primo lato al traverso dove hanno pagato pegno a team Artemis che ha girato spesso questa boa avanti, ma sembrano essere imbattibili nei lati di poppa e di bolina, ma sopratutto hanno un gruppo di velisti e di tecnici unici al mondo.
Basterà per battere la corazzata di Oracle e il suo super aggressivo timoniere Jim Spithill?
Solo il tempo potrà dirlo, per ora il vantaggio tecnico è ancora per questi ultimi, che vincendo lo scontro diretto nei round Robin partono con un punto di vantaggio, di sicuro questa è la più forte Team New Zealand mai schierata e le regate saranno tutte da seguire con il fiato sospeso.
Tommaso Chieffi