Qual è stata la maggior sorpresa di Wimbledon (Nicolò)
“Fra gli uomini, direi l’eliminazione precook di Andy Murray, Novak Djokovic, Stan Wawrinka, Rafa Nadal e Kei Nishikori, e le grandi prove di Gilles Muller, Marin Cilic e Sam Querrey. Anche se molte eliminazioni sono state dovute a motivi fisici, ciò nonostante, sono state comunque sorprendenti. Fra le donne, sono stato molto sorpreso dalle grandi prove di Magdalena Rybarikova, che è arrivata in semifinale, e di Venus Williams, che è arrivata in finale. Con Serena Williams e Maria Sharapova fuorigioco, il tabellone era aperto per tante altre giocatrici”.
Come spiega la longevità ad alto livello di Venus Williams e Roger Federer? (Paolo)
”Sia Roger che Venus sono giocatori di qualità, con un gioco a tutto campo, ottimo servizio, col quale si aprono il campo molto bene, e una mentality offensiva molto marcata che forza gli avversari sulla difensiva, gli fa chiudere i punti a rete, accorciando gli scambi, e facendogli risparmiare sudore ed energie. Così tutti e due questi atleti hanno preservato il fisico. Anche perché – cosa molto importante – hanno gestito la programmazione molto bene, nel corso della carriera, evitando di giocare troppo, di bruciarsi e di abituarsi agli infortuni”.
Wimbledon ha aletto una regina di 23 anni e una numero 1 del mondo di 25: è un cambio della guardia o Sharapova e Serena torneranno al vertice? (Elena)
“Credo proprio che Serena e Maria saranno in grado di tornare al livello più alto del gioco, ma solo il tempo potrà darci la risposta. Invecchiando, a volte i giocatori cambiano motivation e priorità, e si fanno male più speso. E queste sfide potrebbero assalire anche Serena e Maria. Nessuno può saperlo di sicuro, ma una cosa è certa, io sarò lì ad assister al loro ritorno e ad incitarle perché abbiano ancora successo. Sono tutt’e due persone meravigliose, e fantastiche per il tennis. Anche se è inevitabile, prima o poi, che ci sarà un cambio della guardia. Oggi, è più difficile di prima che ci sia una giovane campionessa Slam e una giovane numero 1 del mondo, perché il gioco è diventato molto più fisico e completo, e non puoi raggiungere il livello più alto del gioco se hai soltanto un gran colpo, o hai dei punti deboli. Oggi i tennisti devono possedere un gioco completo, devono giocare in ogni parte del campo, devono essere offensivi e difensivi, devono finire i punti a rete, e devono essere grandi atleti. E, normalmente, queste qualità ci mettono del tempo per svilupparsi”.
Perché pensa che i giovani abbiano tanti problemi a diventare protagonist nell’Atp Tour? (Gianandrea)
”Non è una cosa impossibile, ma certamente è molto difficile per un giovane farsi strada sul circuito Atp e anche Wta. Il gioco diventa sempre più fisico, più competitivo e anche molto più completo. Negli anni 80, 90 e anche nei primi anni del 2000, i teenagers giocavano con successo fra i pro. Abbiamo avuto Maria Sharapova, Andre Agassi, Venus e Serena, ed anche altri. Ma, come dicevo vela precedente domanda, oggi non puoi arrivare al vertice con un solo colpo e con qualche evidente punto debole. E per svilupparsi un repertorio adatto ci vuole tempo. Inoltre oggi c’è molta più competizione: ci sono molto più giocatori, e da ogni parte del mondo. Per cui per i giovani è più difficile affermarsi fra i professioinisti”.
Alcuni dei migliori giocatori sostengono che le scuole tennis dovrebbero esaltare la qualità più che la quantità, perché oggi i giovani giocano troppo essenziale, troppo solo servizio e dritto? (Angelo)
“Non posso parlare per le altre academies, ma per quanto riguarda quella che ho fondato tanti anni fa, la Nick Bollettieri Tennis Academy, ora IMG Academy, dico che la nostra pone grande importanza allo sviluppo di tutte le parti del gioco di un giocatore inclusi servizio, dritto, rovescio, volley, attacco, difesa, tocco, ricerca degli angoli. Curiamo anche velocità, agilità, reattività, la formazione di forza e capacità di reazione, reazione all’allenamento, addestramento alla nutrizione e alla preparazione mentale. Noi enfatizziamo il gioco a tutto campo. Personalmente, non credo che un giocatore possa arrivare a livello più alto esaltando un solo grande colpo e non colmando tutti i suoi difetti. La nostra accademia sviluppa l’intera persona, anche sotto il profilo scolastico e sociale. Forniamo anche la formazione di leadership. Desideriamo equipaggiare i nostri studenti per avere successo in qualsiasi attività scelgano di seguire”.