Pari. Un verdetto inusuale, un cartellino che sa di follia allo stato puro (118-110 per Canelo), un match che merita diverse chiavi di lettura. Lo dico subito, avevo Gennady Golovkin vincitore. Due punti per lui a fine match. Anche se limitato, il vantaggio era chiaro, pulito, netto.
Saul Alvarez ha messo in mostra per gran parte del combattimento un’ottima abilità difensiva, ha tenuto bene il ring evidenziando il calo di rendimento di GGG rispetto al suo normale standard di prestazioni. Un calo che temevo, la spia rossa della prestazione contro Jacobs era stato un semplice segnale impossibile da non cogliere.
Tutto vero. Ma il match lo ha fatto interamente il campione. È stato lui ad andare avanti per cercare di agguantare il risultato. Per gran parte del tempo il messicano ha solo fatto sfoggio di abili schivate, di spostamenti millimetrici. Ma alla fine i colpi messi a segno sono stati decisamente di meno rispetto a quelli del kazako.
È stato un combattimento di una grande intensità, senza pause, boxato con feroce determinazione da entrambi. Canelo ha fatto le cose migliori quando è venuto avanti, ha provato a comandare il match. Ha attaccato, è andato lui a caccia di Golovkin. Ha piazzato qualche buon colpo, un montante nell’ottavo round degno dei migliori, ha pressato il giusto. Ma tutto questo è accaduto in pochi round, ha occupato poco spazio nell’arco delle dodici riprese.
Alla fine avevo 115-113 per Triple G. E forse gli avevo tolto qualcosa.
Alvarez ha alzato l’asticella. Ha mostrato un’abilità che non tutti erano pronti a riconoscergli, ha saputo gestire tatticamente la sfida. Difesa da applausi, ma in attacco non riesco proprio a trovare quella quantità e qualità di colpi tali da fargli assegnare sei round.
Golovkin è sceso sotto la sua media. Due anni fa, credo, avrebbe risolto prima del limite. Adesso per vincere è stato costretto a portare sul ring una mole di lavoro che definirei addirittura eccessiva. I segni del logorio li ho visti negli errori in attacco, più che nei colpi subiti. GGG ha sempre sbagliato davvero poco, non ha quasi mai sprecato un pugno. Picchiava solo quando era certo di andare a bersaglio. Ieri notte non è andata così.
Un Golovkin in calo, un Alvarez decisamente meglio di quanto tutti ci aspettassimo. Ma alla fine, tirando le somme, sette round di certo li ha vinti il kazako. L’incontro avrebbe dovuto essere suo.
Ad Adelaide Byrd, quella del 118-110 per Canelo, vorrei dire una cosa. Ci sono tante cose da fare nella vita, perché perdere tempo attorno a un ring guardando uno spettacolo che proprio non si riesce a capire?
MEDI (titolo Wba, Wbc, Ibf, Ibo) – Gennady Golovkin e Saul Alvarez pari in 12 (cartellini 118-110 per Alvarez, 115-113 per Golovkin, 114-114 pari).
Dario Torromeo (https://dartortorromeo.com/)