Mentre la nazionale femminile si appresta a dare l’assalto al titolo continentale con buone speranze, quella maschile è andata da poco a riposo dopo una stagione ricca di ombre, tante, e di luci, poche. Bilancio? Mah,giudicate un po’ voi. Per due terzi della stagione, gli azzurri hanno fatto clamorosamente cilecca. Una World League disastrosa. La peggiore in assoluto fra tutte le edizioni della manifestazione estiva inventata da Ruben Acosta. Appena due vittorie. Subito fuori dalla competizione finale. Un disastro sul campo. Squadra senza gioco, senza morale, senza aggressività. E purtroppo anche senza giocatori validi per la maglia azzurra.
Dai sogni dorati di Rio olimpica, dove la squadra l’anno scorso sfiorò il successo, soccombendo allo strapotere del Brasile in una partita conclusiva a senso unico, finita con un pesante eppur combattuto 0-3, alla cocente delusione di una eliminazione senza storia. Basta a spiegare il crac l’assenza di un giocatore importante come Juantorena? Cui si è aggiunto il mistero Zaitsev: con le scarpe fuori ordinanza o per l’impossibilità di convocare Kovar, reduce da un brillante campionato vittorioso con la Lube, su richiesta dello stesso giocatore che ha preferito per prudenza un’
Peggio è andata agli Europei, dove l’Italia ha toccato il fondo di una condizione collettiva del tutto insufficiente per una competizione di livello. Senza possibilità di attingere a un parco giocatori ridotto allo stremo, il tecnico ha dovuto giocoforza affidarsi agli stessi. E la nostra debolezza in attacco è emersa in maniera preoccupante. Risultato: Italia fuori con il Belgio. Una squadra dove, ad eccezione del palleggiatore, tutti gli altri giocano o hanno giocato nel nostro campionato. Anche la mossa del doppio libero ha fallito. Colaci ha disputato il suo peggior europeo schierato solo sulla ricezione. L’esordiente Balaso non è apparso ancora all’altezza di un simile livello.
Neanche il tempo quasi per disfare le valigie quando suona il gong della terza competizione
A questo punto, ci chiediamo, quale sarà la vera Italia? Quella tremebonda vista in World League e agli Europei? O quella gagliarda e vittoriosa, non vista in Giappone? Ai posteri…
Purtroppo Chicco Blengini deve fare i conti con un parco giocatori ridottissimo. Mentre il collega dell’altra sponda, Davide Mazzanti, può schierare addirittura due nazionali, vista l’abbondanza di giocatrici di valore. Il prossimo anno gli azzurri sono attesi al Mondiale, in casa a Torino. Juantorena e Zaitsev dovranno essere recuperati. Al presidente Cattaneo l’incarico diplomatico di comporre per tempo la ridicola vertenza-scarpe. Ma basteranno? Dipende da quale Italia scenderà in campo. Per il movimento, sarà
Giocatori cercasi. Sarà questo l’impegno per la pallavolo, che fra due settimane aprirà la stagione del settore maschile,con la Supercoppa a Civitanova. Aiutiamo a formare la nazionale. Blengini non può fare miracoli con i giocatori contati. Lanciare in nazionale un titolare di 29 anni è un fatto tecnico che si commenta da solo! Sveglia pallavolo italiana.
Carlo Gobbi