L’ottobrata romana che s’è estesa a tutt’Italia irradiando di sole e di temperature alte il nostro paese è fondamentale, perché la fortuna risulta sempre il fattore decisivo, nella vita. Così come è importantissima la cornice e quindi il meraviglioso parco di Monza: un richiamo irresistibile per chiunque voglia farsi una passeggiata all’aria aperta e scappi volentieri, leggero, da impegni e mezzi impegni. Aggiungeteci la parola sport, declinata per di più al massimo livello, con il montepremi più alto di sempre all’Open d’Italia (7 milioni di dollari) e quindi alcuni dei protagonisti più bravi e noti.
Condite tutto ciò con la curiosità per uno sport che troppi definiscono snob e chi lo pratica racconta invece come il paradiso della semplicità e della bellezza, palestra inarrivabile di autocontrollo e stile. Spargeteci sopra una generosa pruzzatina di pubblicità per questa parola mezza sconosciuta, Ryder Cup, la sfida più famosa del golf che ogni due anni mette di fronte Stati Uniti ed Europa, e che nel 2022 si terrà finalmente in Italia al Marco Simone Roma. E, poiché tutte le strade, si sa, portano a Roma, in attesa di arrivare al quello storico traguardo, la Federgolf sta seminando qua e là giornate memorabili: dal primo simbolico tee dalla punta più a sud del famoso Stivale, il 16 maggio nella Valle dei Templi, in Sicilia, al secondo simbolico tee dalla punta più a nord, il 4 settembre, del Monte Bianco (3500 metri), dagli Open Days nel Lazio del 15 settembre, con opportunità gratuite di provare a tirar la pallina col bastone da golf, al “Golf in piazza” di domenica scorsa a Monza con oltre 3.000 persone, tanti donne e bambini, e tanti anche a sfidarsi nello Street Golf per le vie della città. Fino al bum dei primi due giorni di torneo al Golf Milano, 10mila persone giovedì e 15mila venerdì, battendo il record di affluenza nelle prime due giornate registrato con 16.000 persone (7.500 e 9.500) nell’edizione di due anni fa sempre a Monza. Lanciando “Golf in Piazza” del 28 ottobre in piazza Santa Croce a Firenze verso numeri molto importanti.
La parola gratis, stavolta, non è decisiva. Siamo convinti che col biglietto d’ingresso a 20 euro per gli adulti e 10 per i bambini l’affluenza sarebbe stata simile. Ma il bagno di folla è stato ancor più gradito e gioioso perché è venuto dal forte desiderio della Federgolf di aprire le porte di questo sport alla gente, non solo metaforicamente, trovando una sponda favorevole nella società Infront cui ha affidato per 11 anni la gestione di media, eventi, marketing e diritti digitali dei più rappresentativi eventi golfistici nazionali. Perché gratis sono anche le tante attività collaterali al Golf Monza, dalle prove con maestri qualificati, come i professionisti della Pga italiana, allo spazio “Family Open” dove anche i giovanissimi possono conoscere il golf grazie al personale Educamp del CONI, utilizzando l’attrezzatura specifica fornita da US Kids, attraverso le attività propedeutiche al golf.
Anche se il paese dei balocchi è soprattutto per i golfisti, quelli che sanno, quelli che giocano, quelli che riconoscono i campioni visti finora soltanto alla tv e che rincorrono per un selfie o un autografo, quelli che assiepano green, campi pratica e ovunque rotoli una pallina. Sono quelli che educano gli altri, che spiegano perché e per come il giocatore sceglie di usare un ferro o un bastone, sono quelli che frenano la marea umana che si sparpaglia indisciplinata e ignara di quei vibranti “Silenzio” dei marshall, quelli che sorridono compiaciuti agli “Ohhh” di meraviglia, ai “Nooo” di delusione, e ai “Sìììì”, di felicità, nemmeno che il campione avesse segnato un gol. Campione che poi c’è, eccome, anche se è completamente diverso dai divi del pallone: stavolta l’eroe azzurro è silenzioso, contenuto, preciso, fermo, deciso, come Chicco Molinari. Che già ha vinto due Open d’Italia ed è in corsa per il terzo urrà perché, dopo il -7 con cui ha concluso le prime 18 buche, chiude le seconde a -3, col totale di -10 che lo colloca al quinto posto. Dopo i capolista Fraser e Wallace a -13, e l’altra coppia Aphibarnrai-Donaldson a -11. Dettagli numerici, da golfisti, che si perdono nei grandi numeri del popolo di Monza. Un popolo destinato a crescere sempre più e a trasformarsi nella folla oceanica, unica, indimenticabile, della Ryder Cup, quella del 2022. Provare per credere.
Vincenzo Martucci
(foto Golfphotographers Casotti-Scaccini)