Intanto il circolo è da fantascienza, fin troppo ricco di proposte e sicuramente bisognoso di una super-promozione, con dirigenti e finanziatori pieni di ambizioni ed orgoglio, nell’ottica di un nuovo campo centrale che ospiti un nuovo torneo Atp o anche una puntata di coppa Davis, in attesa dello sbarco dei giovani medici del vicino polo sanitario Humanitas. Tanta passione è stata premiata dal pubblico, davvero importante ed appassionato, per semifinali e finali delle qualificazioni fra i migliori under 21 con in palio un posto le finali Atp NextGen. Era una vetrina interessante, non un semplice passaggio intermedio, che ha dato indicazioni precise sullo stato dei lavori dei vari protagonisti – tutti in crescita -, ha riportato alla ribalta i due più promettenti, le ex stelle juniores, i gemelli, Filippo Baldi (campione dell’Avvenire) e soprattutto Gianluigi Quinzi (campione di Bonfiglio, Wimbledon ed ex numero 1 del mondo), che si è conquistato sul campo di tornare almeno per un torneo alla pari con quegli avversari che da ragazzo batteva. Come fece con Chung nella finale dei Championships. E sicuramente ripartendo dai risultati di quest’anno, la rassegna delle qualificazioni – se rimarrà allo Sporting – dovrà forzatamente richiamare tanti più giovanissimi, dovrà suggerire un simposio fra i tecnici, dovrà portare magari a uno stage stage, dovrà diventare una festa italiana che unisca finalmente nel nome della passione per uno sport fantastico.
“A me mi piace” quel che ho visto allo Sporting e sono sicuro piacerà quello che vedrò alle NextGen Finals alla Fiera di Rho, in attesa che il Palalido – novello Sagrada Familia – sia finalmente agibile. Intanto, mi piace perché avverto l’orgoglio di ospitare in Italia una manifestazione significativa, nuova, giovane, mondiale. Poi, nell’elencare i partecipanti, Andrey Rublev, Karen Khachanov, Denis Shapovalov, Borna Coric, Jared Donaldson, Hyeon Chung, Daniil Medvedev oltre alla wild card italiana, Gianluigi Quinzi, noto che ad eccezione di Sasha Zverev che ha rinunciato perché, ancor più precoce degli altri under 21 già s’è qualificato per il Masters dei big a Londra, mancano all’appello giocatori più acerbi come Tsitsipas, Bublik, Tiafoe, Fritz, Escobedo e Auger-Aliassime. Ma il torneo di Milano presenterà davvero il tennis dei prossimi 10-15 anni.
Mi piace anche, e molto, la formula dei cinque set col tie-break sul 3-3. Sono un tradizionalista, sono convinto che il tennis deve rimanere quello che è, con la sua brava coppa Davis annuale con la formula attuale, e gli Slam sui 5 set, ma obiettivamente il test voluto dall’ATP merita la massima attenzione perché davvero ravviva i set sin dal primo game e non dal quarto come succede adesso col sistema di punteggio tradizionale. Esaltando le doti di concentrazione e di inventiva dei protagonisti, stimolandoli e crescendoli ancor di più nei frequenti tie-break. La formula, del resto, è in uso in Italia coi tradizionali Rodeo e riscuote i favori del pubblico, come si è visto anche nella tre giorni allo Sporting. Senza accorciare poi di tanto le partite come avrebbe voluto “mamma pubblicità” e quindi la tv, dando comunque spazio a qualsiasi recupero, come si è visto nella finale allo Sporting con la rimonta di Quinzi da due set a zero sotto contro Baldi. Mentre, come previsto, l’esperimento del “no let” va assolutamente dimenticato perché assolutamente iniquo, e magari portatore di mode negative. E constateremo sul campo della Fiera come funzionano le cose con il Falco al posto dei giudici di linea. Curiosi, speranzosi, interessati, pronti alla scommessa anche col nostro stesso passato.
“A me mi piace” sentirmi parte del futuro. E’ stimolante, è il sale della vita, allena la mente, mantiene giovani. E la NextGen, mai come quest’anno, proprio con un obiettivo ben preciso come le Finali di Milano, ha portato sicuramente una ventata di freschezza anche nel tennis mondiale, pur dominato da due immortali come Federer e Nadal. Forse mi faccio influenzare, da padre di due adolescenti, ma è bellissimo vivere le prime reazioni dei giovani, da atleti, come da esseri umani. E così, al di là di qualche sbavatura, il sorteggio “ggggiovane” in un locale di Milano è stato divertente, con le facce dei protagonisti di domani accompagnati in passerella da modelle più o meno provocanti che svelavano dopo mille moine la lettera del girone all’italiana nel quale i ragazzi sarebbero stati inseriti, per conquistarsi i primi due posti per le semifinali. Per la cronaca, nel gruppo A, ci sono Andrey Rublev (Rus), Denis Shapovalov (Can), Hyeon Chung (Cor), Gianluigi Quinzi (Ita), nel gruppo B: Karen Khachanov (Rus), Borna Coric (Cro), Jared Donaldson (Usa), Daniil Medvedev (Rus). Non ci sono in palio punti Atp – per via delle regole da testare – ma distribuisce tanti dollari per finanziare la stagione Atp Tour: 50mila solo per la partecipazione, 30mila per ogni vittoria nel girone, 50mila per il quarto posto, 75mila per il terzo, 125mila per il finalista, 225mila per il vincitore. Con un bonus di imbattibilità di altri 25mila dollari, per cui il campione imbattuto si porterebbe a casa 390mila dollari. Altro che ventunenni!
VINCENZO MARTUCCI