Dopo le dimissioni del presidente Carlo Tavecchio, la Federcalcio sarà commissariata oppure no?
“La Giunta Coni non procederà al Commissariamento, contrariamente a quanto dichiarato dal presidente Malagò: non ci sono i requisiti normativi e regolamentari per questo tipo di provvedimento; per evitare il rischio di ricorsi al Tar, il Coni chiederà a Tavecchio tempi certi per la nuova Assemblea elettiva, cioè nella seconda metà di gennaio, anche in attesa che vengano eletti i vertici della Lega di A e della Lega di B, attualmente commissariate”.
Quale sarebbe la soluzione più auspicabile per il calcio italiano?
“La soluzione migliore è proprio quella di andare il più rapidamente possibile a nuove elezioni, con l’azzeramento del vertice politico; ma molti dirigenti chiedono anche l’azzeramento della struttura di vertice che è corresponsabile con Tavecchio del fallimento del progetto, fino al disastro della Nazionale, fuori dai Mondiali per la prima volta dopo 60 anni”.
Che cosa proporrebbe lei per il rilancio del nostro calcio?
“Il rilancio dei vivai ma anche investimenti certi dei club professionistici per i settori giovanili; vanno rilanciati i corsi per gli allenatori di base, che hanno un ruolo specifico; il piano FIGC dei nuovi Centri federali non ha niente a che fare con questi obiettivi: i centri FIGC sono aperti un solo giorno alla settimana,il lunedì, e solo per due ore. Il modello che ha rilanciato il calcio tedesco è tutt’altro, non si possono fare paragoni”.
Non si potrebbe imporre che in campo, nei campionati, ci siano sempre almeno sei giocatori italiani?
“Le leggi comunitarie non consentono limiti alla circolazione e all’utilizzo di giocatori europei; si può e si deve incidere, invece, sul numero degli extracomunitari e organizzare controlli seri contro la piaga dei passaporti facili”.
In nazionale, Marcello Lippi direttore tecnico sarebbe un’idea da rilanciare?
“Lippi D.T. era stata una buona idea di Tavecchio; voleva ovviamente carta bianca su tutto il settore della Nazionali, dalla A alle Giovanili; il progetto è stato boicottato dalla struttura interna della FIGC, preoccupata di essere oscurata da Lippi e di finire nell’ombra”.
Quella di Carlo Ancelotti resta la miglior candidatura possibile al ruolo di c.t.?
“Ancelotti resta la scelta migliore e più sicura; ha detto di no in questo frangente non fidandosi dell’attuale vertice FIGC e in attesa di equilibri politici certi e più autorevoli. Ma è pronto a riparlarne, sulla base di un programma che preveda un modello organizzativo indicato da lui e uomini di sua fiducia”.
VINCENZO MARTUCCI