Forse qualcuno storce il naso nel vedere i risultati degli sciatori e delle sciatrici azzurre nelle prime gare della stagione. Veniamo da una precedente assolutamente eccezionale e fuori dalla norma, dove ogni settimana avevamo la soddisfazione di avere qualche nostro atleta sul podio se non vincitore. Stagioni come la passata non sono programmabili ed il risultato non è solo frutto di un’ottima preparazione, ma anche di situazioni fortunate e non ripetibili. Lo scorso anno avevamo Sofia Goggia che quando arrivava al traguardo era sul podio, 13 volte alla fine con due vittorie, una cifra che nel nostro passato è appartenuta solo al miglior Tomba.
E’ bastato che la bergamasca si inceppasse per vedere il bilancio clamorosamente più basso. Siamo infatti fermi ai due terzi posti conquistati in gigante e slalom da Manuela Moelgg, una veterana che pareva al passo d’addio. Gli uomini invece sono ancora a secco. Ma non è ancora il caso di fasciarsi la testa. Questa settimana la Coppa del Mondo maschile arriva in Italia e qui si aspettano segni di risveglio. Si comincia venerdì con il superG in Val Gardena, seguita il giorno successivo dalla discesa. Chiusa l’era Ghedina, la Saslong si è dimostrata ostica per le qualità dei velocisti azzurri. Solo Paris, e forse Fill, se non lo tortura il mal di schiena, hanno le carte per ben figurare.
IL PROGRAMMA Si continua domenica 17 in Val Badia con il gigante e qui saremo quasi sicuramente comparse, come lo dovremmo essere la sera successiva nel parallelo di La Villa. Il 22 dicembre sarà la volta dello slalom di Madonna di Campiglio e sul canalone Miramonti tante volte gli azzurri si sono esaltati. Ma è dopo Natale che aspettiamo le vere risposte. Dopo tre stagioni a Santa Caterina Valfurva, la Valtellina torna in scena con la Stelvio di Bormio, dove il 28 dicembre è in programma la discesa ed il giorno successivo la combinata. La Stelvio non è una pista qualunque, ma probabilmente, dal punto di vista tecnico, la più difficile del circuito. Non si vince mai per caso e l’albo d’oro è stato scritto dai campioni che hanno segnato la storia dello sci. Qui a poco più di un mese dall’inizio dell’Olimpiade di PyeongChang (dall’8 al 25 febbraio) si conoscerà il livello di competitività dei nostri discesisti.
Proprio l’Olimpiade potrebbe aver condizionato la nostra preparazione. E’ impossibile tenere per 5 mesi al massimo della condizione e probabilmente i nostri atleti e le nostre atlete hanno programmato di raggiungere questo picco solo a gennaio per arrivare al meglio in Sud Corea nell’appuntamento più importante della stagione.
COPPA DEL MONDO Intanto la Coppa del Mondo appare già in solide mani. L’austriaco Marcel Hirscher, nonostante la frattura al malleolo di agosto è già in vetta e non si vede chi possa insidiarlo nella corsa alla sua sesta sfera di cristallo consecutiva. Ancora più solida appare la posizione della statunitense Mikaela Schiffrin che, oltre alle prove tecniche, ha dimostrato di poter andare forte anche in quelle veloci.
GLI AZZURRI Le squadre azzurre come detto non hanno espresso il potenziale che si attendeva. Ma diciamolo chiaramente: fra gli uomini sono competitivi per il vertice solo tre atleti nella velocità, Paris, Fill e Innerhofer. Nelle prove tecniche invece siamo indietro, anche il cambio di sci in gigante non ci ha aiutato, ma ciò che più preoccupa è che nessun giovane schierato ha mostrato qualità particolari in tutte e quattro le specialità.
LE AZZURRE Diverso fra le donne, dove lo scorso anno abbiamo chiuso con una tripletta in gigante nelle finali della Coppa del Mondo. In questo settore hanno inciso due piccoli infortuni, quello degli allenamenti estivi di Federica Brignone in Sudamerica ed il problemino muscolare accusato da Sofia Goggia nel primo gigante di Soelden. Piccole cose, che però hanno precluso gli allenamenti di rifinitura ed hanno levato sicurezza alle nostre atlete di punta. Piano piano dovrebbero ritrovarla. Si aspetta invece il primo acuto di Marta Bassino. Il suo talento è sempre grande, ma forse è nella sua testa che deve trovare la chiave. E non è un passaggio semplice. Per ora in velocità si è segnalata Johanna Schnarf: non è un fenomeno, ma è affidabile.
Pierangelo Molinaro