Il mondo del tennis è piccolo. E gira attorno a Montecarlo, dove il serbo Novak Djokovic risiede da tempo. Come il suo manager, Dodo Artaldi, italiano come Riccardo Piatti. Cioé il tecnico cui, da neo pro, aveva chiesto aiuto, ricevendone un clamoroso no per fedeltà verso il bosniaco-croato Ivan Ljubicic, ormai a fine carriera, ma che aveva plasmato, portandolo fino ad un disperato numero 3 del mondo. “Ljubo” resta un figlioccio di Piatti, anche se, intanto, si è accreditato come ottimo telecronista e, soprattutto, come il super-coach che ha rilanciato Roger Federer, e come manager del ceco Tomas Berdych. E’ probabile che abbia contribuito ad indirizzare Djokovic verso la scelta del nuovo coach, il ceco Radek Stepanek, e sicuramente, da manager, ha indicato al connazionale Borna Coric la via di Bordighera, dove Piatti ha appena aperto la sua Academy insieme all’inseparabile Massimo Sartori (che a sua volta ha portato Andreas Seppi fino al numero 18 del mondo).
Così, dopo la carrellata di facce note del tennis, da Djokovic a Wawrinka, che si sono accavallate in questi giorni a Bordighera – a lanciare nel modo ideale gli stage per giovani e meno giovani della neonata scuola -, dopo qualche giorno di allenamento in loco, è arrivata anche la comunicazione ufficiale del matrimonio sportivo col 21enne Coric, il più promettente dei talenti del tennis croato, già campione degli Us Open e numero 1 del mondo under 18, e oggi 33 della classifica dei professionisti. Il quale ha anche partecipato alle NextGen Finals di Milano coi migliori under 21 del mondo. “Riccardo, Dalibor Sirola e Claudio Zimaglia sono una squadra con le conoscenze e l’esperienza necessarie e, insieme a Kristijan Schneider, credo che siano la soluzione ideale”, ha precisato il giocatore, che sta evolvendo il suo gioco prettamente difensivo da fondocampo, migliorando il bagaglio tecnico, oggi bastano sul delizioso rovescio a due mani, molto particolare, visto che, curiosamente, da mancino naturale, Borna gioca a tennis da destrorso.
Per Piatti è una nuova sfida. Dopo aver lanciato nel professionismo Renzo Furlan, Cristiano Caratti, Cristian Brandi e Federico Mordegan, quindi, dopo Ljubicic, ha lavorato con Richard Gasquet e Milos Raonic, negli ultimi quattro anni.
VINCENZO MARTUCCI
(foto www.tenniscircus.it)