Era una realtà che non conoscevo minimamente sino a quando tanti anni fa un gruppo di ragazzi diversamente abili, tra cui molti con la sindrome di Down, non sono approdati al campo pratica di golf di famiglia, in Brianza.
Guidati dal nostro maestro ed amico Alberto, e poi con Matteo – al quale i ragazzi si sono subito affezionati -, i ragazzi hanno cominciato a frequentare il Circolo assiduamente sino a formare un vero e proprio gruppo che ogni martedì, a tutt’oggi, si ritrova per giocare insieme a golf.
Si parte con un intenso allenamento in campo pratica durante il quale i ragazzi hanno la possibilità di provare tutti i bastoni. Il clima è molto serio e competitivo anche se non mancano battute scherzose soprattutto in occasione di qualche air shot.
Finito l’allenamento si parte per il consueto giro in campo, tre buchette par tre. Questo è sicuramente il momento più eccitante per loro perché parte la sfida vera e propria. Ma, nonostante la competitività, hanno molto rispetto l’uno dell’altro: non è raro vedere Aldo che consola Alessandra quando effettua un tiro di cui non è soddisfatta. Capita infatti che alcuni di loro siano ipercritici rispetto alle proprie prestazioni. Ma mai mi è capitato di vederli perdere le staffe dinnanzi ad un brutto colpo, a differenza di quanto invece purtroppo talvolta accade tra i cosiddetti “normali”.
Durante il giro in campo i ragazzi chiacchierano molto perché sono attratti dalla natura circostante e anche una piccola farfalla che gironzola intorno può essere motivo di un e vero e proprio tormentone!
Molti di questi ragazzi dell’AIAS di Monza sono ben coordinati e a detta del maestro hanno una particolare predisposizione.
Il Circolo si vanta di Davide, campione olimpico di golf, che nel 2015 è tornato da Los Angeles con una stupenda medaglia d’oro al collo. Al suo rientro in Italia è stato orgoglioso di mostrarci il suo trionfo. Mio figlio, che all’epoca aveva sette anni e che è molto ben voluto dai ragazzi, ha voluto essere immortalato insieme al “nostro” super campione olimpico.
Lo sport rappresenta comunque nella vita di tutti loro una costante, hanno davvero tutti i pomeriggi impegnati tra il golf, il calcetto, il nuoto, il basket e anche il teatro. Inizialmente mi chiedevo come fosse possibile ma con il tempo, vivendoli, ho constatato che hanno una vita sociale e sportiva normalissima.
Alcuni di loro amano il contatto fisico e sono prodighi di abbracci e complimenti. Ogni volta che Aldo mi incontra mi dice: “ Come sei bella oggi, sembri proprio la Canalis!” e io scoppio a ridere dicendogli : “ Aldo! E’ giunto il momento di cambiarsi gli occhiali!!
Talvolta, e vorrei più spesso, mi capita di aggregarmi a loro in campo e la giornata acquista un significato decisamente diverso.
Dopo un pomeriggio trascorso in loro compagnia i problemi lasciano infatti spazio alla spensieratezza. Tutto appare molto più semplice sia nel lavoro che nella vita personale.
Si tratta di ragazzi davvero molto speciali, diversi, sì, ma perché migliori in quanto a sentimenti: cuore pieno di amore per il prossimo, spontaneità e trasparenza. Sono in grado di riportarti ai sentimenti genuini perché puri e senza freni inibitori: esseri che – sono sicura – non verranno mai contaminati dalle meschinità umane.
Questi fantastici ragazzi rappresentano una grande ricchezza per tutti noi, così come i loro genitori che con coraggio e amore insegnano ai propri figli ad avere una vita “il più normale “ possibile.
Tutti questi motivi mi inducono a ritenere che questi ragazzi siano degli Angeli che il Signore manda sulla terra per farci comprendere il vero senso della vita.
Sono loro ad aiutare noi e non viceversa, basta solo abbandonarsi e osservare questo strepitoso dono della natura!
Francesca Lanza
*Campo pratica Golf Monza