La quinta giornata dell’Open d’Australia 2008 si trasforma nella più lunga giornata di tennis della storia. L’ultimo match della sessione serale, quello tra l’idolo locale Lleyton Hewitt e il cipriota Marcos Baghdatis, finisce alle 4.33 della mattina del 20 gennaio.
È un susseguirsi di emozioni: Baghdatis ha un avvio migliore, vince il primo set e poi va a servire avanti 5-4 al terzo su una situazione di un set per parte. Hewitt però esce alla distanza, conquista la terza frazione e schizza avanti 5-1 al quarto. Sembra fatta, invece, Baghdatis annulla un match point sul 5-2 e poi si trascina al quinto set vincendo il tie break per 7 punti a 4. Il cipriota è padrone del campo, arriva alla palla del 3-1, poi Hewitt, sospinto dai 15 mila spettatori della Rod Laver Arena, riacciuffa per i capelli il rivale chiudendo al quinto match point (4-6 7-5 7-5 6-7 6-3 lo score finale in 4 ore e 45 minuti) quando a Melbourne sta per albeggiare.
La giornata era iniziata alle 11 della mattina con la russa Maria Kirilenko che aveva battuto la connazionale Anna Chakvetadze 6-7 6-1 6-2. Poi il croato Marin Cilic aveva superato il cileno Fernando Gonzalez 6-2 6-7 6-3 6-1 in 2 ore e 36 minuti. Nell’ultimo match pomeridiano, il tre volte campione Roger Federer aveva dovuto pazientare 4 ore e 27 minuti per avere la meglio del serbo Janko Tipsarevic, finito battuto 6-7 7-6 5-7 6-1 10-8. E prima della sfida Hewitt-Baghdatis, Venus Williams aveva aperto la sessione serale superando 7-6 6-4 l’indiana Sania Mirza.
Il match Hewitt-Baghdatis aveva superato il record stabilito nel 2007 quando il nostro Andreas Seppi finì per battere lo statunitense Bobby Reynolds alle 3.34 della notte.
Un’altra indimenticabile giornata fu vissuta a Flushing Meadows l’8 settembre ’84 quando gli americani ribattezzarono Super Saturday il giorno dedicato alle semifinali maschili e alla finale femminile, con tutti i match conclusi al set decisivo.