L’imbattibile Katarina Witt subisce ai Mondiali di Ginevra l’unica grande sconfitta della carriera, classificandosi seconda alle spalle dell’americana Debi Thomas che diventa la prima ragazza di colore a vincere una medaglia d’oro ai mondiali di pattinaggio artistico su ghiaccio.
Nata a Staaken, un quartiere nel distretto di Spandau – all’epoca Berlino Est- il 3 dicembre 1965, è il simbolo stesso di una disciplina che fonde doti fisiche e qualità artistiche tale da essere considerata la più grande interprete del pattinaggio su ghiaccio.
Trascorre infanzia e adolescenza a Karl-Marx-Stadt, oggi Chemnitz, dove inizia a pattinare e dove conosce Jutta Muller, una maestra di ferro che diventerà la sua figura di riferimento per quasi un quarto di secolo, al pari della coreografa Sandra Bezic che per Katatina è come una sorella.
Debutta agli Europei del 1979, ma è solo quattordicesima. Nel 1981 vince il primo di 8 titoli nazionali consecutivi. Nel 1982 i primi podi internazionali: è medaglia d’argento agli Europei di Lione e ai Mondiali di Copenaghen. Il primo titolo agli Europei di Dortmund del 1983 e da lì inizia una cavalcata che non conosce sconfitta, se non appunto a Ginevra nel 1986.
Sei titoli Europei consecutivi (1983-1988), 4 titoli Mondiali in 5 anni (1984, 1985, 1987 e 1988) e più che altro i titoli olimpici di Sarajevo 1984 e Calgary 1988.
L’apoteosi di una carriera irripetibile è ai Giochi in Canada con il famoso testa a testa con la californiana Debi Thomas. Dopo il programma corto, la ragazza americana ha un leggero margine di vantaggio. Curiosamente propongono entrambe nel libero una versione della Carmen di Georges Bizet. La tedesca scende in pista per prima: vestita di rosso fuoco, non prende particolari rischi, ma la sua interpretazione è talmente suggestiva, elegante e ricca di charme che per Debi non c’è niente da fare. La sconfitta di Ginevra ormai è acqua passata.