Devo rendere onore a un amico collega tra i più competenti critici calcistici, Roberto Beccantini. Non dimenticherò mai lo sguardo fiero negli anfratti dello stadio Olimpico di Atene dove si era appena conclusa la finale di quella che si chiamava ancora coppa dei Campioni. La notte di Magath, che divenne il portabandiera del nutrito esercito anti-juventino capitanato da Nino Petrone che, all’indomani di quella sconfitta fondò, un club intitolato al giocatore amburghese che aveva stregato Zoff. Un club, detto per inciso, che è tuttora attivo. Beccantini, per farla breve, mi venne incontro per pronunciare una sola parola: “Complimenti”. Come a dire: adesso godetevi la nostra delusione, tanto torneremo.
Complimenti, Juve: il settimo scudetto è la più grande impresa di tutti i tempi. E nell’era del Var!
La società di Torino ha vinto qualche scudetto in modo poco limpido - il gol di Turone e il rigore di Iuliano su Ronaldo… - ma questa volta nessuno troverà appigli maliziosi e tutti dovranno riconoscere i meriti di una società che è dieci anni avanti a tutti e di una squadra formidabile