Bomba sul campionato di Pallavolo. La squadra di Modena, fresca di eliminazione dalla corsa scudetto, si ribella al suo allenatore. In pubblico. Martedì sera, ospite della trasmissione di Telemodena “Barba e Capelli”, lanciata da parecchi anni con successo dal collega Paolo Reggianini, giornalista del Resto del Carlino e presidente dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, l’intera Azimut si presenta nel salotto sportivo della città emiliana. Reggianini preciserà di avere invitato solo due giocatori: il capitano Bruno de Rezende, brasiliano e il francese Earvin Ngapeth, in partenza verso Kazan. Invece gli si presenta l’intera squadra, titolari e riserve. E ciascuno vuota il suo sacco. Contro Rado Stoytchev, il tecnico bulgaro chiamato dalla presidentessa Catia Pedrini ad inizio stagione per guidare i gialli alla riscossa. Invece, succede il patatrac.
Oggi sulla Gazzetta dello Sport, di taglio basso, scelta infelice data l’enorme eco di questa rivolta, unica nel suo genere, compare l’articolo incriminante questa assurda situazione. Per chi non avesse seguito la trasmissione in serata, uno sguardo dal ponte. Per chi l’aveva seguita, un supplemento di informazione. Così la città geminiana, che si era quasi divisa nel giudizio verso Ngapeth, reo di avere ”tradito” la squadra firmando per Kazan, prima della fine delle “ostilità” con Civitanova, si è ritrovata compatta. Contro l’allenatore.
Una bomba davvero, che costerà non poco alla società e alla Pedrini, prima sostenitrice dell’arrivo di Rado Stoytchev sotto la Ghirlandina. La società presenta già un rosso quantificabile sul milione e 400mila euro.Per liberarsi del tecnico, occorrerà sborsargli altri 400mila euro, quanto previsto dai due anni di contratto, da rispettare. Per rifare una squadra, contando che solo pochi giocatori sarebbe propensi a restare modenesi, diciamo almeno un altro milione. In ogni caso, una spesa strampalata pesantissima per la Pedrini. E una caduta d’immagine micidiale pe runa città che oggi più che mai vive soltanto di pallavolo.
Cosa accadrà, è presto per dirlo. Si attende una risposta qualsiasi da parte della società, più esattamente dalla stessa Pedrini chiamata in causa. Le accuse su Stoytchev sono parecchie e tutte già lette sulla gazza e sui quotidiani modenesi. Il futuro immediato, incerto. Perché, se ora si apre la battaglia per lo scudetto fra Lube, prima finalista e la vincente dello spareggio di domani, Perugia-Trento, impazza già il mercato con tante proposte. Giani, già contattato, pare candidato sulla panchina di Modena, lasciando Milano. Zaytsev pareva interessato al trasferimento da Perugia per giocare da opposto, a patto che non ci fosse Stoytchev sulla panchina, ma sicuramente Bruno in campo. Max Holt, con un anno di contratto, ha già detto che a Modena non rimarrebbe mai con Stoytchev. Altri non si sono ancora pronunciati ufficialmente, però la clamorosa presa di posizione, cioè l’intervento alla trasmissione televisiva, appare già come un chiaro segnale di appartenenza alla corrente anti-allenatore.
Come si sia arrivati a questa frizione clamorosa non è ancora chiaro. I segnali c’erano stati durante la stagione. Bruno e Ngapeth capeggiavano gli scontenti. L’attrito cresceva. GianPaolo Montali, allenatore di chiara fama, disse in passato: “Una squadra può giocare contro gli avversari, ma può anche giocare contro il proprio allenatore, trovando compattezza e uniformità”. E questo è stato il caso di Modena.
Reggianini ha centrato un colpo magistrale. Se la città piange lo scudetto mancato, ha certamente modo di rifarsi sulle dicerie, le congetture, i programmi prossimi di una società che appare chiaramente in difficoltà. Non vorremmo essere nei panni di Catia Pedrini. Che deve far quadrare il bilancio e allestire una formazione per la prossima stagione. Già, ma con quale allenatore sulla panchina? Staremo a vedere gli sviluppi a breve. Mai nello sport italiano si era verificato un ammutinamento stile Bounty di questa portata. I giocatori sono professionisti, non sono condannabili al giro di chiglia. Ma una città come Modena, che vive grandemente la pallavolo e si nutre quasi esclusivamente di volley dopo la scomparsa del calcio, non meritava questa triste fine. Non sta a noi dire chi ha ragione. Il malessere è profondo ed è sfociato in una protesta collettiva di proporzioni ciclopiche. Ora a bocce ferme, toccherà ai dirigenti risolvere questo enigma. Con Stoytchev e squadra nuova? Oppure senza Stoytchev e stessa squadra con qualche ritocco. Già, perché Ngapeth, principale imputato, ha già dato certo il suo ritorno se Stoytchev se ne andrà. Per “Barba e capelli” e per il suo conduttore, Paolo Reggianini, davvero un momento magico. Con tutti i riflettori puntati sulla Ghirlandina. Mentre quatti quatti, Lube e la vincente di Perugia-Trento si apprestano all’ultima battaglia. Quella per lo scudetto!
Carlo Gobbi
