Tutti, in queste ore di esaltazione, scriveranno di Cecchinato Marco da Palermo, anni 26 il 30 settembre, 1.85 per 78 chili, che è arrivato al secondo Slam della stagione da numero 72 del mondo, ha battuto con una partita perfetta un avversario tanto più noto e quotato come David Goffin, e martedì ne sfida a sorpresa uno ancor più celebre, come Novak Djokovic, nei quarti del Roland Garros, già sicuro a fine torneo di essere almeno 42 della classifica. Lo adotteranno come Ceck, lo faranno diventare loro. Racconteranno degli enormi, velocissimi, progressi, e quindi degli eclatanti risultati di quest’anno, dal titolo nel Challenger di Cachantun, in Cile, alle qualificazioni superate a Montecarlo, col primo successo in un torneo Masters 1000 (contro Dzumhur), al primo urrà in un torneo Atp, a Budapest, da lucky loser ripescato dalle qualificazioni, alla prima affermazione contro il numero 1 d’Italia, Fognini, a Monaco, al primo match vinto a Roma (contro Cuevas). Tutti celebreranno la sua favola, fino a questo happy end di Parigi, con il primo scalpo di un “top ten”, tenendo sempre in mano il gioco e spingendo dalla prima all’ultima palla. Che lo proietta in un’altra dimensione.