L’ottava giornata che si è appena conclusa in Premier League probabilmente non sarà stata ancora decisiva per il proseguo del campionato, eppure come previsto ci ha fornito qualche spunto importante per inquadrare quello che è stato forse il primo giro di boa della stagione. Ci dice che per Mourinho, probabilmente, si è allontanato il momento di fare le valigie: dopo un primo tempo disastroso, lo United rovescia la partita da 0-2 a 3-2 contro il Newcastle, grazie alle reti di Mata, Martial e Sanchez (proprio alcuni di quelli che erano stati accusati dai tabloid inglesi di essersi schierati contro l’allenatore di Setubal), con un Old Trafford gridando il sostegno al proprio manager e cancellando così qualsiasi discorso sul prepensionamento dello Special One. Il portoghese si è poi sfogato al termine del match, in conferenza stampa, sostenendo di aver subito in questo periodo una vera e propria caccia all’uomo: “Se piove è colpa mia?” ha dichiarato Mou. Ma se al termine del primo tempo il finale sembrava già scritto, i red devils sono riusciti a riscrivere la storia della partita nella ripresa. Questa è la Premier League. Lo diceva poco tempo fa Maurizio Sarri, neo allenatore del Chelsea, paragonandola alla serie A: “In Italia le partita sul 2-0 non le riprendi più, qui invece non sai mai come possa finire.” È la bellezza del calcio inglese, rappresentata al meglio da una partita spettacolare e per nulla scontata, che si è completamente capovolta nel giro di 45 minuti e che probabilmente lascia ancora un po’ di ossigeno ai polmoni di Josè Mourinho. L’Arsenal passeggia sul campo del Fulham, aggiudicandosi con una vittoria pirotecnica il derby londinese per 5-1 grazie alle doppiette di Lacazette e Aubameyang e alla rete di Ramsey, che ha capitalizzato un’azione corale degna del miglior Barcellona con un colpo di tacco perfetto. Con questo risultato la squadra di Unai Emery si conferma al 4º posto della classifica davanti ai concittadini del Tottenham, vittoriosi di misura a Wembley per 1-0 contro il Cardiff. Gli Spurs hanno faticato più del previsto contro i neopromossi, ma hanno comunque portato a casa i 3 punti rimanendo così agganciati ai gunners a quota 18 punti. La novità principale della giornata è che il Chelsea è diventata la nuova capolista, aggiungendosi al duetto di testa Liverpool-City, approfittando dello scontro diretto tra le due formazioni. I Blues passano agevolmente a Southampton imponendosi per 3-0. Sarri sorride e si gode un Hazard in forma mondiale, che ha partecipato attivamente addirittura alle ultime 11 marcature del Chelsea. Il tecnico toscano glissa: “lavoriamo per colmare quel gap che c’era l’anno scorso tra noi e loro (riferendosi soprattutto al Man City). Al momento, credo che sia il Liverpool che il City siano ancora qualche gradino sopra di noi.”. E non poteva sperare in un risultato migliore, Sarri. Perché il big match della 8ª giornata tra i reds e gli uomini di Guardiola termina con un deludente 0-0, nonostante i classici ritmi alti del primo tempo. Poche, a dire il vero, le occasioni comunque sprecate da ambo le parti. Mahrez si conferma non proprio infallibile dal dischetto, fallendo un calcio di rigore pesantissimo a 5 minuti dal termine, il suo quarto errore negli ultimi 6 tentativi dagli undici metri. Manifestazione di una mancanza di personalità da parte dell’algerino o solo sfortuna? Di certo, al Manchester City non mancano giocatori di grande carisma in grado di potersi prendere questo tipo di responsabilità. Per il Kun Aguero Anfield resta stregato, ancora nessun gol in tutte le sue 10 presenze nello stadio del Liverpool mentre Salah sembra ancora lontano dal giocatore ammirato la stagione scorsa. Finisce così in parità un match che negli ultimi anni ha sempre regalato partite ricche di gol ed emozioni. Ne beneficia il Chelsea, ora ci sono tre capoliste in vetta alla classifica, che resta comunque corta : sette squadre in cinque punti, dai 20 del trio Chelsea-Liverpool-City ai 15 del Wolverhampton. In mezzo Arsenal, Tottenham e Bournemouth. La Premier accelera, chi riuscirà a tenere il passo delle big? Il campionato è pronto per dare le sue prime risposte.
Riccardo Bordino