Premier League Il week-end del calcio inglese si è aperto con uno dei match più attesi della stagione, ossia Chelsea-Manchester United, Sarri contro Mourinho. Nonostante l’orario non proprio ottimale per una partita di calcio (13.30), è stato un match emozionante, fatto di sorpassi e controsorpassi, comandato dai blues per cinquantacinque minuti ma che d’un tratto sembrava essere perso. Sembrava. Il pareggio è arrivato proprio allo scadere, al minuto 96, grazie al tap-in vincente di Ross Barkley che ha fatto esplodere la parte blu di Londra suscitando un parapiglia in panchina tra Mourinho e un assistente di Sarri, accusato di aver esultato platealmente in faccia allo Special One, in quella che per lui non sarà mai una partita come le altre, contro il suo Chelsea. E’ stata proprio la banda del tecnico toscano ad andare in vantaggio grazie a un colpo di testa di Rudiger su calcio d’angolo, un paradosso considerando la prestanza fisica dei Red Devils, che però sono restati in partita e nel secondo tempo hanno trovato il pareggio dopo un’azione confusionaria nell’area avversaria conclusa da Martial, in gol ancora dopo settimana scorsa contro il Newcastle. Incredibilmente la partita ha subito una svolta. Lo United ha continuato a premere e a un quarto d’ora dal termine ancora l’esterno francese ha fulminato Kepa con un destro a giro dal limite nell’angolino basso. Solo poco più di una settimana fa, se qualcuno avesse pronosticato un risultato del genere, probabilmente, sarebbe stato preso per pazzo, vedendo Mourinho in una tragica difficoltà e Sarri comandare la classifica. Eppure l’allenatore di Setubal era lì, in vantaggio, a Stanford Bridge, la sua vecchia casa, in vantaggio a sessanta secondi dalla fine. Ma si sa, come diceva Vujadin Boskov, “la partita finisce quando arbitro fischia” e, al tocco ravvicinato di Barkley, purtroppo per i tifosi dello United, l’arbitro non aveva ancora fischiato. Sabato sono andate in scena anche Liverpool, Manchester City e Tottenham. I reds, seppur faticando, sono riusciti a superare per 1-0 un Huddersfield comunque volitivo, grazie alla rete di Salah. L’egiziano non segnava da un mese e ha permesso così ai suoi di tenere il passo del City, a quota 23 punti, e di lasciare due punti dietro il Chelsea. Klopp può tirare un sospiro di sollievo: il Liverpool non vinceva da 4 partite tra campionato e coppa, ed è tornato a farlo con la firma del suo uomo più atteso. 200esima vittoria in trasferta in Premier per il Liverpool, traguardo raggiunto solo da United, Arsenal e Chelsea. L’Huddersfield non ha segnato in nessuna delle prime cinque giornate giocate in casa, eguagliando così il record dell’Everton della stagione 1998/1999. Nel pomeriggio il Manchester City ha sgretolato il Burnley battendolo 5-0 all’Etihad Stadium, grazie alle reti di Aguero, al settimo gol in sette presenze contro la squadra di Sean Dyche, Silva, Fernandinho, Mahrez e Sanè. Tutto facile per gli uomini di Guardiola che regalano spettacolo durante i novanta minuti. Ventesimo assist di David Silvia al Kun Aguero. Guardiola ha approfittato così del pareggio del Chelsea, rimanendo in testa insieme al Liverpool. Il Tottenham vince di misura il derby londinese col West Ham al London Stadium. Migliore in campo e autore del gol-vittoria è stato l’argentino ex Roma Erik Lamela, forse nel suo momento migliore da quando è sbarcato sulle sponde del Tamigi. Quarto successo consecutivo per Pochettino, che aggancia Sarri a 21 punti, nonostante gli Spurs abbiano faticato per portarlo a casa. Una prestazione un po’ opaca risolta dal colpo di testa di Lamela al 44esimo dopo una grande giocata di Sissoko e soprattutto salvata da Lloris nei minuti di recupero grazie a un miracolo su Arnautovic. Il monday night della Premier ha infine confermato l’andamento a rullo dell’Arsenal: settima vittoria consecutiva e secondo posto in concomitanza con le concittadine Chelsea e Tottenham. La squadra di Emery ha sofferto incredibilmente nella prima mezz’ora di gioco complice un Leicester arrembante che è passato in vantaggio al 31esimo per l’autogol di Bellerin, dopo che aveva già sfiorato il vantaggio con Maguire. A questo punto è salito in cattedra Ozil, che prima ha rimesso la partita in equilibrio pareggiando i conti, e poi ha trascinato i gunners con due assist per la doppietta flash di Aubameyang, entrato nella ripresa marcando il tabellina al 63esimo e al 66esimo minuto. L’Arsenal si porta così a casa la decima vittoria consecutiva in tutte le competizioni, traguardo che gli era riuscito solo altre sei volte, l’ultima nel 2007. Liga La nona giornata di Liga ci ha detto che il Real Madrid non sa più vincere. Gli uomini di Lopetegi crollano davanti ai propri tifosi contro il Levante perdendo 1-2 al Bernabeu. Un tonfo clamoroso delle merengues, che si sono ritrovati sotto di due gol dopo solo tredici minuti, complice anche un Varane disastroso. Non è bastato il bel destro di Marcelo al 72esimo a riprendere la partita. La squadra di Paco Lopez ha sofferto, si è rintanata, ma grazie anche a uno straordinario Oier è riuscita a resistere agli attacchi dei bla cos. Un silenzio quasi assordante, quello che c’era a Madrid, che testimonia quanto sia negativo e calcisticamente drammatico questo periodo per il Real: è la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite ufficiali disputate e, prima del gol di Marcelo, il Real è rimasto a secco di gol per 480 minuti, il suo secondo digiuno più lungo della storia. Lopetegi trema, in Spagna parlano già di Conte come suo eventuale sostituto. Il Barcellona si prepara alla sfida di Champions contro l’Inter superando il Siviglia con un pirotecnico 4-2, ma più che per il risultato, probabilmente, la partita verrà ricordata per l’infortunio di Messi, andato ko a metà primo tempo dopo aver segnato e aver fornito un assist a Coutinho: rottura del radio dopo una brutta caduta. La pulce dovrà saltare sia la sfida contro l’Inter di mercoledì in Champions, sia il Clasico di domenica prossima, che sarà il primo dopo undici anni (!) ad andare in scena senza nè CR7 e nè Messi. Serata agrodolce quindi per i blaugrana, che ha visto Leo segnare comunque il suo gol numero 7 in campionato, secondo nella classifica cannonieri dietro a Stuani del Girona, e chiudere la partita grazie prima al rigore di Suarez e poi al gol di Rakitic che ha chiuso i conti. La pulce non lasciava il campo per infortunio dal 2016 e contro il Siviglia ha rimediato il 14esimo infortunio da quando è professionista, e dovrà stare fermo per una ventina di giorni. Bundesliga In Germania il Borussia Dortmund continua a macinare successi: 0-4 in trasferta contro lo Stoccarda, gol di Sancho, Reus, Paco Alcacer e Philipp. Proprio lo spagnolo ex Barcellona, ha confezionato il gol numero 7 in campionato che lo proietta in cima alla classifica cannonieri insieme a Luka Jovic. Il gol di Philipp, inoltre, è il decimo del Borussia realizzato da giocatori subentrati dalla panchina, record di tutta la bundesliga. Il Bayern ha riposto con una secca vittoria per 3-1 sul campo del Wolfsburg, doppietta di Lewandoski, che ha poi fornito l’assist per il terzo gol di James Rodriguez. 16 punti in classifica per i bavaresi, che restano così protagonisti della peggior partenza in campionato dal 2010/2011, quando fecero 8 punti nelle prime 7 giornate sotto la guida di Louis Van Gaal. Il Wolfsburg invece ha vinto solo due delle ultime 14 partite interne di Bundes, perdendo per la quinta volta di fila in casa contro il Bayern e subendo 16 gol nel parziale. Riccardo Bordino |
Tutto il meglio del calcio estero: Mourinho beffato da Sarri in extremis, ko Messi
Abbiamo analizzato l'ultimo week-end calcistico oltre i nostri confini: spettacolo a Stamford Bridge tra Utd e Chelsea, il Bayern Monaco tiene il passo del Borussia Dortmund, mentre in Spagna, quello di domenica prossima sarà il primo clasico dopo undici anni senza Ronaldo e Messi, fratturatosi il radio nella partita casalinga contro il Siviglia.