Il 1 Novembre 1897, su di una panchina di Torino, all’angolo fra corso Re Umberto e corso Vittorio Emanuele, viene fondata da un gruppo di studenti del liceo Massimo d’Azeglio la Juventus Football Club.
Alla prima riunione formale, tenuta nell’officina del padre dei fratelli Canfari (fra i più ardenti promotori dell’iniziativa), la necessità di fissare una quota d’iscrizione (una lira al mese) provoca una massiccia diserzione di soci. I superstiti eleggono Eugenio Canfari, il padrone di casa, primo presidente.
Sono tutti ragazzi tra i sedici e i diciassette anni: per questo, al momento di scegliere il nome della squadra, la parola Juventus, ossia “gioventù”, raccoglie consensi unanimi.
L’avventura ha inizio come un gioco. Eppure sorgono ben presto i primi problemi pratici: occorre una divisa sociale, una vera organizzazione. Per motivi economici, la squadra che passerà alla storia con i suoi mitici colori bianconeri, adotta una camicia di cotone di colore rosa, destinato a diventare sempre più pallido a causa dei frequenti lavaggi.
Al primo campionato italiano del 1898 ci sono tre squadre di Torino, ma non c’è la Juventus. L’11 marzo 1900 si gioca la prima partita ufficiale della Juventus nella storia del nostro campionato. La consorella FC Torinese la batte per 1-0 nelle eliminatorie regionali, interrompendo sul nascere la sospirata avventura calcistica.
Va meglio l’anno successivo quando la Juventus debutta con una sonante vittoria (5-0) sulla Ginnastica Torino per poi cedere dignitosamente in semifinale al Milan (3-2). Al campionato del 1902 la Juventus ha la meglio sull’Audace Torino e sulla Ginnastica Torino subendo tuttavia la superiorità dell’FC Torinese.
Nel 1903 e nel 1904 si avvicina al titolo perdendo in finale contro il fortissimo Genoa. Ma il primo scudetto della storia arriva nel 1905, il primo di una storia interminabile che ha fatto dei bianconeri la formazione italiana più famosa nel mondo.