Il 2 Novembre 1959 nasce a Kenita in Marocco, Saïd Aouita, il Principe del Deserto, il primo atleta di origine arabe a vantare fama internazionale e ovviamente primo uomo del Paese della mezzaluna a conquistare l’oro ai Giochi Olimpici, a vincere il titolo iridato e a firmare un record del mondo.
Unico nel suo genere, Saïd Aouita è riuscito, da mezzofondista, a spaziare dagli 800 ai 10.000 metri ottenendo risultati di rilievo che nessuna atleta prima o dopo di lui è riuscito a fare. Vale per tutti l’oro a Los Angeles nei 5.000 e il bronzo a Seul negli 800. L’unico a restare imbattuto sui 5.000 per oltre 10 anni chiudendo la carriera con 119 gare disputate e solo 4 sconfitte.
Un mezzofondista favoloso, elegante, seppur fragile, perchéquei tendini che lo hanno fatto volare sino ai massimi trionfi spesso gli hanno presentato il conto impedendogli di raccogliere più di quanto avrebbe meritato.
Saïd ama il calcio alla follia, ma quando corre una campestre scolastica il suo destino pare segnato. A 20 anni si presenta sulla scena internazionale sfiorando il podio ai Giochi del Mediterraneo di Spalato del 1979. Nel 1980 ottiene una borsa di studio lasciando il Marocco per Parigi e Marsiglia. Nel 1981 vince i 1.500 alle Universiadi di Bucarest poi nel 1983 si trasferisce in Italia, dal manager Enrico Dionisi, che lo fa tesserare a una società senese. Arriva in punta di piedi ai Mondiali di Helsinki e torna a casa con una medaglia di bronzo nei 1.500, che vale oro, alle spalle del britannico Cram e dello statunitense Scott. Si presenta ai Giochi di Los Angeles pensando all’accoppiata 1.500-5.000, ma il programma gli nega la chance di scendere in campo in entrambe le gare e così opta per la distanza lunga vincendo l’oro a mani basse. Al ritorno in patria, re Hassan II gli dona una villa a Casablanca. Nel 1985 tenta l’assalto al record del mondo dei 1.500. A Nizza corre un testa a testa fantastico con il britannico Cram: entrambi abbattono il muro dei 3″30 ma il record finisce al britannico per 4 centesimi. Si rifà 11 giorni dopo quando a Oslo centra il primo record del mondo sui 5.000. E a Berlino si prende anche il record dei 1.500. Ai Mondiali di Roma del 1987 arriva l’oro nei 5.000 e infine ai Giochi di Seul il bronzo negli 800.
È la favola di uno tra i più completi mezzofondisti della storia.