Nasce a Sonnino in provincia di Latina, Alessandro Altobelli, uno dei più completi attaccanti italiani degli anni ’80. Con 298 gol è ancora oggi il quarto marcatore italiano di tutti i tempi (tallonato a due reti di distanza da Francesco Totti) dopo Silvio Piola (364), Giuseppe Meazza (338), Roberto Baggio (318) e nonostante tutto non abbia mai vinto la classifica marcatori in serie A.
Spillo, così viene soprannominato per il suo fisico filiforme, segna 132 reti in A, 40 tra B e C, 56 in Coppa Italia, 39 nelle coppe europee, 25 in Nazionale maggiore e 6 nella Nazionale giovanile. Il suo gol più importante è quello che segna a Schumacher nella finale Mondiale del 1982, l’ultimo gol azzurro di quella storica spedizione. In Spagna Altobelli è la prima riserva dell’attacco, gioca 10 minuti al posto di Rossi contro l’Argentina, 20 al posto di Graziani contro la Polonia in semifinale e 81 in finale (subentra a Graziani dopo 7 minuti e lascia il terreno a 2 minuti dal termine per dare spazio a Causio).
Da campione in carica gioca un grande Mondiale nel 1986 in Messico segnando 4 gol in 4 partite, ma l’Italia è una squadretta spenta e appagata. Quando disputa la sua ultima gara in azzurro, la semifinale dell’Europeo del 1988 contro la Russia, è il quarto marcatore azzurro di tutti i tempi dopo Riva, Meazza e Piola (oggi è ancora sesto, sorpassato da Baggio e Del Piero).
Oltre alla Nazionale, Altobelli ha legato indissolubilmente il proprio nome all’Inter. Arriva in nerazzurro nel 1977 e ci resta per 11 campionati vincendo uno scudetto e due Coppe Italia. Quando è sul finire della carriera passa alla Juventus per poi chiudere in B con la maglia del Brescia nel 1990.
Esile ma potente, preciso e tecnicamente molto valido, Spillo Altobelli, con 128 reti, è il quarto goleador dell’Inter di ogni epoca dopo Giuseppe Meazza (198), Benito Lorenzi (138) e István Nyers (133).