Nasce a Merano Armin Zoggeler, leggenda mondiale dello slittino, quarto e ultimo italiano di sempre a medaglia in cinque edizioni consecutive dei Giochi Olimpici (gli altri sono Edoardo Mangiarotti e Giovanna Trillini nella scherma e Gabriella Paruzzi nello sci di fondo); nel singolo è bronzo a Lillehammer 1994, argento a Nagano 1998, oro a Salt Lake City 2002, ancora oro a Torino 2006 e bronzo a Vancouver 2010.
Disegna discese perfette, con la schiena appiccicata al ghiaccio, scendendo spesso a oltre 130 chilometri all’ora in stretti budelli da paura, lui che è introverso e solitario come gli abitanti della sua terra, sempre misurato anche dopo le vittorie più grandi.
La favola di Armin nasce nel maso della sua famiglia contadina, nascosto nella montagna che sovrasta Foiana, piccola frazione di Lana, circa 300 abitanti all’imbocco della Val d’Ultimo. Papà gli costruisce la prima slitta e lui si fionda giù per i tornanti che portano a scuola. Tre chilometri tutti d’un fiato per lo Schumacher del ghiaccio.
Nel 1988 inizia a gareggiare sulle piste artificiali e l’esperienza accumulata sulle piste naturali in Alto Adige fa subito la differenza. Il 14 febbraio 1994 è bronzo alle Olimpiadi di Lillehammer, preceduto dai mostri sacri Georg Hackl e Markus Prock; il 15 gennaio 1995 a Oberhof arriva la prima vittoria in Coppa del Mondo e il 5 febbraio, ancora a Lillehammer, conquista il primo titolo mondiale. L’11 febbraio 2002 conquista l’oro ai Giochi di Salt Lake City precedendo i due rivali di sempre e quattro anni dopo bissa il titolo a Torino.
Oltre alle 5 medaglie olimpiche, Zoeggeler ha vinto anche 16 medaglie mondiali (5 d’oro) e 58 prove di Coppa del Mondo che gli hanno fruttato 10 Coppe del Mondo di specialità. Prima delle feste di Natale 2013, il presidente del Coni Giovanni Malagò lo ha designato come portabandiera ai Giochi di Sochi 2014.