Nasce la leggenda della Valanga Azzurra: il gigante di Coppa del Mondo di Berchtesgaden (Germania) va a Piero Gros che precede sul podio Gustavo Thoeni e Erwin Stricker. Il trionfo azzurro è completato da Helmuth Schmalzl quarto e Tino Pietrogiovanna quinto; il primo straniero è il norvegese Erik Haker, sesto a oltre quattro secondi da Piero Gros.
È la prima volta che gli azzurri monopolizzano il podio di una gara di Coppa del Mondo di sci alpino.
Un evento che poi si è ripetuto altre cinque volte nell’arco di 40 anni. Il 6 gennaio 1975 nello slalom di Garmisch-Partenkirchen (Germania) primo è Piero Gros, secondo Gustavo Thoeni e terzo Fausto Radici; il 19 dicembre 1976,nello speciale di Madonna di Campiglio primo è Fausto Radici, secondo Piero Gros e terzo Gustavo Thoeni; il 14 dicembre 1986 nel gigante dell’Alta Badia primo è Richard Pramotton, secondo Alberto Tomba e terzo Oswald Totsch; il 23 gennaio 1988 nella discesa di Leukerbad (Svizzera) primo è Michael Mair, secondo Giorgio Piantanida e terzo Werner Perathoner;e infine il 16 dicembre 2000 nella discesa della Val d’Isere primo è Alessandro Fattori, secondo Kristian Ghedina e terzo Roland Fischnaller.
I capitani indiscussi della Valanga Azzurra sono Gustavo Thoeni e Pierino Gros, entrambi campioni olimpici, campioni mondiali, vincitori della prestigiosa coppa di cristallo assoluta e di svariate coppette di specialità.
Nei primi anni Novanta, con l’esplosione di Deborah Compagnoni e Isolde Kostner, prende corpo la Valanga Rosa le cui origini risalgono alle vittorie di Maria Rosa Quario, Daniela Zini, Claudia Giordani e Paoletta Magoni (medaglia d’oro in slalom ai Giochi di Sarajevo 1984) nel cuore degli anni ’80: l’apice di questa nuova ondata è il 2 marzo 1996 quando nel gigante di Narvik (Norvegia) Deborah Compagnoni sarà prima, Sabina Panzanini seconda e Isolde Kostner terza.