Nasce a Marshall, nel Texas, George Foreman, pugile statunitense passato alla storia per essere stato il leggendario avversario di Muhammad Ali nella sfida di Kinshasa del 30 ottobre 1974 e, 20 anni dopo, il più anziano campione del mondo nella storia dei pesi massimi.
Ragazzo ribelle dal carattere difficile, si avvicina al pugilato a 16 anni e nel 1968 rappresenta gli Stati Uniti alle Olimpiadi di Città del Messico conquistando l’oro nella categoria dei pesi supermassimi. Esordisce tra i pro nel 1969 vincendo i primi 40 incontri, con 37 ko. Il 22 gennaio 1973, al National Stadium di Kingstone in Giamaica, demolisce l’imbattuto campione del mondo Jeo Frazier in due riprese, mandandolo al tappeto sei volte fino alla sospensione del match. Difende il titolo contro il pericoloso Ken Norton e, ancora imbattuto, il 30 ottobre 1974, si presenta allo Stade du 20 Mai di Kinshasa per difendere il titolo da Muhammad Alì. Foreman esce sconfitto da quello che molti considerano il match più importante nella storia del pugilato.
Nel 1977, dopo la seconda sconfitta con Jimmy Young, si ritira dedicandosi alla religione. Torna sul ring 10 anni dopo mettendo in fila altre 24 vittorie consecutive fino al 19 aprile 1991 quando, a 42 anni, alla Convention Center di Atlantic City, resiste 12 riprese al campione del Mondo Evander Holyfield che a fatica mantiene la corona. Ma il 5 novembre 1994, a 45 anni e 10 mesi, riconquista all’Mgm di Las Vegas quel titolo che gli aveva sottratto Alì battendo per ko alla decima ripresa Michael Moorer. Nel 1997 combatte per l’ultima volta perdendo da Shannon Briggs. Carriera chiusa con un bottino di 76 vittorie (68 per ko), e 5 sconfitte (una sola per ko, appunto quella con Alì).
Lasciata definitivamente la boxe si mette a produrre un tipo di barbecue che gli frutta diversi milioni di dollari e nel 2003 viene ammesso nella Hall of Fame del pugilato.