A soli sedici anni e dieci mesi l’australiano Lleyton Hewitt vince ad Adelaide, sua città natale, il primo torneo Atp della carriera battendo in finale il connazionale Jason Stoltenberg 2-6 6-3 7-6. Alla vigilia del torneo è n° 550 del ranking mondiale e una settimana dopo è n° 200; un exploit che non ha precedenti nella storia del tennis.
Hewitt non è tuttavia il più giovane vincitore di un torneo Atp poiché lo statunitense Aaron Krickstein aveva vinto Tel Aviv nel 1983 a 16 anni due mesi e il cino-americano Michael Chang aveva trionfato a San Francisco nel 1988 a 16 anni e sette mesi.
Picchiatore solido e preciso, Lleyton Hewitt basa tutto il suo tennis sulla regolarità, la resistenza e un temperamento decisamente combattivo che lo rendono subito popolare e seguito in tutto il mondo. Nel 1999 è il secondo top 100 più giovane dopo Roger Federer e nel 2000 il terzo più giovane dopo Guillermo Coria e lo stesso Federer. Il 15 maggio 2000, grazie alla semifinale conquistata agli Internazionali d’Italia, irrompe nei top 10 e il 19 settembre 2001, a soli 20 anni e 8 mesi, diventa il più giovane numero 1 nella storia del tennis Open.
Ha la fortuna d’inserisi negli anni cuscinetto tra la fine dell’era di Pete Sampras e l’inizio di quella di Roger Federer. Nel 2001 surclassa Sampras demolendolo nella finale dell’Open degli Stati Uniti e l’anno dopo conquista Wimbledon battendo in finale l’argentino David Nalbandian. Due successi che, uniti alle due vittorie al Masters di fine anno, gli permettono di chiudere il 2001 e il 2002 da re del mondo.
Sebbene non abbia più raggiunto i risultati dei primi anni del nuovo Millennio, Lleyton Hewitt è ancora oggi sulla breccia eha chiuso il 2013 al numero 61 del ranking mondiale con in bacheca 29 titoli Atp, l’ultimo dei quali a Brisbane nel 2014 battendo in finale Roger Federer… ovvero colui che gli ha “rovinato” la carriera.