John McEnroe è il primo giocatore nella storia del tennis Open espulso durante un torneo del Grande Slam; il campione americano, impegnato nell’ottavo di finale dell’Open d’Australia contro lo svedese Mikael Pernfors (6-1 4-6 7-5 2-4 il punteggio per lo statunitense), viene prima ammonito con un “warning” dal guidice di sedia Gerry Armstrong per aver offeso un giudice di linea, poi gli viene dato un punto di penalizzazione per aver spaccato una racchetta e infine, viene espulso per aver mandato a quel paese sia Armstrong che il supervisor Ken Farrar.
C’è da dire che McEnroe si scusò non sapendo che il regolamento era stato da poco modificato e che non prevedeva più la sequenza ammonizione, punto di penalità, game di penalità ed espulsione, ma solo tre passi (warning, punto di penalità ed espulsione). Ma va anche ricordato che tra lui ed il supervisor Ken Farrar non correva buon sangue. All’Open d’Australia del 1985 McEnroe perse nei quarti 6-0 al quinto contro lo slavo Slobodan Zivojinovic e durante il match offese più volte il supervisor: «se quella palla è buona tu sei un capellone», fu la frase detta da McEnroe al pelato Farrar che se la legò indubbiamente al dito.
Il teatrino costò a John McEnroe – nato il 16 febbraio 1959 a Wiesbaden in Germania, dove suo padre faceva il servizio militare – 6500 dollari di multa: 5000 per abuso di racchetta, 500 per ingiurie e 1000 per la squalifica diretta.
Dotato di una capacità di gioco al volo senza eguali nella storia del tennis e di un servizio non potente ma efficacissimo, il mancino newyorkese, vittorioso in 7 prove dello slam (3 Wimbledon e 4 US Open), è passato alla storia anche per il suo carattere collerico e per le sfuriate contro avversari e arbitri che caratterizzano molti degli oltre 1000 match disputati in una carriera comunque lunga e strepitosa. Epiche le rivalità all’ultimo sangue con Bjorn Borg, Jimmy Connors e Ivan Lendl.