Nasce a Drammen in Norvegia, a 40 km da Oslo, Ole Einar Bjorndalen, il più grande biatleta della storia, il secondo più vincente (6 ori, 4 argenti e un bronzo) nella storia dei Giochi Olimpici invernali dopo il connazionale Bjorn Daehlie, re dello sci nordico.
Ad avvicinarlo al biathlon ci pensa il fratello maggiore Dag e con l’altro fratello Hans Anton forma una coppia fondamentale per gli equilibri della nazionale svedese di biathlon. Dopo l’oro nella gara sprint e l’argento nella staffetta ai Giochi Olimpici di Nagano 1998, ai Giochi invernali di Salt Lake City 2002 conquista la medaglia d’oro in tutte le 4 gare del biathlon: 10 km sprint, 20 km, 12,5 km a inseguimento e staffetta 4 x 7,5 km.
La fame di successi non si placa: a Torino vince l’argento nella 12,5 km a inseguimento, nella 20 km e il bronzo nella 15 km con partenza da fermo; a Vancouver 2010 vince ancora l’oro in staffetta e l’argento nella 20 km.
Ha fatto razzia di successi anche ai Mondiali e in coppa del Mondo. Ai Mondiali 19 ori, 11 argenti e 9 bronzi, in coppa del Mondo cinque successi assoluti tra il 1998 e il 2009 e 99 vittorie complessive da Anterselva 1996 e Hochfilzen 2013. Già, perché la stagione 2013-14 è l’ultima della sua formidabile carriera che si chiuderà a Sochi, dove cercherà l’ultima medaglia per eguagliare le 12 conquistate di Bjorn Daehlie.
È così forte sugli sci (la gran parte delle sconfitte sono venute per errori al tiro) che partecipa anche ad alcune gare di fondo a tecnica libera, piazzandosi quinto nella 30 km ai Giochi Olimpici di Salt Lake City.
Ma il 18 novembre 2006 a Gallivare vince la 15 km a tecnica libera di coppa del Mondo di fondo diventando il primo e unico sciatore capace di cogliere un successo internazionale nel fondo e nel biathlon. Ex marito di Nathalie Santer, biathleta azzurra, ha vissuto per tanti anni nella splendida Dobbiaco.