Alla presenza del Presidente delle Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, prendono al via a Torino i XX Giochi Olimpici invernali, i terzi organizzati in Italia dopo Cortina ’56 e Roma ’60.
I Giochi erano stati assegnati a Torino il 19 giugno 1999 durante il 109° congresso del Cio tenutosi a Seul in cui il capoluogo piemontese aveva prevalso 53-36 sulla svizzera Sion.
Sotto la discreta regia della famiglia Agnelli, la macchina organizzativa dell’evento viene diretta da Evelina Christillin, ex nazionale B di sci alpino e moglie di Gabriele Galateri di Genola, amministratore delegato dell’Ifil, una delle due casseforti dell’impero Fiat.
Nonostante un iter complicato che vede coinvolto il Toroc, la parte privata dell’organizzazione tra Città di Torino e Coni, la macchina organizzativa giunge pronta all’appuntamento. Il giuramento olimpico è affidato a Giorgio Rocca e l’ultimo tedoforo è la fondista Stefania Belmondo che accende il braciere disegnato da Pininfarina.
All’evento partecipano 2663 atleti (1642 uomini e 1021 donne) in rappresentanza di 80 nazioni. I titoli in palio sono 84 e l’atleta più medagliata è la pattinatrice Cindy Klassen che conquista, nel pattinaggio di velocità, una medaglia d’oro, due d’argento e due di bronzo. Il maggior numero di ori vanno al coreano Ahn Hyun Soo (3 nello short track), al tedesco Michael Greis (3 nel biathlon) e alla coreana Jin Sun-Yu (3 nello short track).
L’Italia chiude al nono posto del medagliere con 5 ori e 6 bronzi. Gli ori arrivano da Armin Zoeggeler nello slittino singolo, da Enrico Fabris nei 1500 di pattinaggio velocità, dalla nazionale di pattinaggio impegnata nella prova a inseguimento (Matteo Anesi, Stefano Donagrandi, Ippolito Sanfratelli e Enrico Fabris), dalla staffetta maschile del fondo con Fabio Valbusa, Giorgio Di Centa, Crstian Zorzi e Pietro Piller Cotter, e da Giorgio di Centa che vince l’ultima gara, la 50 km di fondo e a premiarlo è la sorella Manuela.